Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <38>
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John Rothney
presenta quasi in caricatura, il tipico Amico d'Italia. Ancora studente di medicina a Edimburgo, era diventato membro assiduo di un gruppo frenologico (in seno al quale si contarono parecchi Amici) e aveva pub­blicato un volume Evidences of Christianìty Deduced from Phrenology ; convertito alla nuova, disprezzata dottrina, godette di una certa notorietà per una dozzina di conferenze tenute alla Chiesa degli Operai, nelle quali dimostrò che il diavolo non esisteva.1)
Mazzini trovò aderenti alla Società non solo nelle case, ma anche nei clubs dei membri del clan. In quello di Shaen per giovani affaristi della City2) chiamato WUtington dal nome di un uomo che si era fatto da solo, egli lanciò la causa italiana giocando a scacchi, tanto che molti, dei suoi membri, poeti o giornalisti o radicali si ritrovano negli elenchi degli Ami-ci.3) Questa era una delle cause che essi, ed altri del loro stampo, avevano abbracciato; molti degli Amici , per esempio, erano stati membri della mazziniana Lega internazionale dei popoli *) ed altri si erano arruolati per combattere battaglie come quelle condotte dalla Associazione contro le tasse sul sapere .5) I mali che vedevano attorno a loro erano molteplici e ristinto li portava a lottare... creando comitati. In questo modo si allar­gavano le conoscenze e si costituivano solide alleanze; la Società degli Amici d'Italia non era, perciò, formata da individui isolati e sconosciuti l'uno all'altro, ma sostanzialmente una nuova società d'agitazione costituita dallo stesso vecchio gruppo.
Detto questo, però, non si deve trascurare il fatto che altre persone, sconosciute al nucleo permanente , si unirono ad esso per formare la Società. Per ricercare le fonti della simpatia inglese per l'Italia intorno al 1850, bisogna tener conto delle tendenze anche degli altri e non solo di quella del nucleo .
Nella ricerca di quelle fonti nei singoli, ci si deve guardare dal peri-colo di credere a una sola causa determinante. Nel caso del libero scambista Peter Taylor, per esempio, la certezza che la rimozione delle barriere com­merciali avrebbe significato l'alba di un nuovo giorno in Europa, aveva come corollario implicito la necessità che a tutti i popoli fosse concessa l'autodeterminazione. Dobbiamo, invece, convenire che egli si schierò con i filoitaliani unicamente per l'influenza personale di Mazzini, il quale, come dirà Stansfeld, ci portava del tutto fuor di noi e trasferiva le sue idee
) DNB, v. VI, pp. 800-801.
*) HENRY SOIXY, Tliea Eigluy Years, London, 1893, v. II, p. 62.
3) J, WmTE MARIO, op. cit., pp. 130-131.
*) W. J. LIWTON, op. cit., pp. 08-99.
5) J. MGCABE, op. cit., V. I, pp. 261-264