Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <55>
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La Società degli Amici d'Italia e la Nuova Riforma 55
e punti di vista crudeli ritardava il progresso della vera libertà . *) Per­sino un amico della libertà come Leigh Hunt, di vedute assai più larghe di Baxter, confessava di dissentire da Mazzini perchè preferisco una repubblica sotto un monarca con poteri limitati, che non una repubblica senza re ; e questo perchè mi sembra dia più affidamento per l'ordine e la proprietà e più sicurezza contro la reazione, del progressismo stesso .2) Vi erano divergenze non solo nel fine da raggiungere in Italia, ma anche sul modo di ottenerlo, perchè come Mazzini disse di Stansfeld moki Amici erano preda di un sistema , dei principi della scuola di Manche­ster per la quale il libero scambio avrebbe risolto tutti i problemi e il ricor­rere alla violenza avrebbe solo impedito una febee soluzione. Mazzini cerca­va di indirizzarli per un'altra strada e, soprattutto, di convincerli che l'Italia sarebbe stata utile al commercio inglese, coll'insistere che la chiave dei mercati sta nella simpatia politica . Cercava anche di combattere quell'idea nata a Manchester che una rivoluzione non fosse necessaria nella Penisola e che i miglioramenti si sarebbero ottenuti attraverso il liberalismo già introdotto in Piemonte; parlando al Whittington Club aveva citato esempi presi dalla storia inglese (specie quella di Cromwell) per eoneludere che moschetti e cannoni rappresentavano una necessità. Credete forse che possiamo pregare l'Austria di abbandonare l'Italia? .8) I risultati erano, però, scarsi, come dimostra un episodio rivelatore, la consegna, cioè, di un messaggio della Società da parte di un uomo allevato a Manchester come Peter Taylor al compagno d'esilio di Mazzini, Kossuth. Con abile reto­rica, il Tesoriere degli Amici si dilungava sui vantaggi che l'Inghilterra aveva tratto da una generazione di pace: l'Inghilterra diceva non può concepire la guerra se non come imperativo per una assoluta necessità nazionale, lasciava qualche speranza all'Ungheria, aggiungendo che la Società xiconosceva la assoluta differenza della sua situazione . Kossuth era costretto a rispondere alla delegazione di una quarantina di Amici che la loro simpatia era viziata dal fatto che prevedeva già che non avrebbe usato l'azione effettiva per ottenere il fine desiderato.4) Malgrado questo, parecchi membri della Società che non erano imbevuti dei principj dogma­tici di Manchester, continuavano a opporsi ai tentativi mazziniani di pro­vocare rivoluzioni in Italia, soprattutto quando egli usava dei fondi rac­colti dagli Amici .s) L'Apostolo si sarebbe forse scoraggiato se avesse
') W. BAXTER, Impressiona, pp. 318-320. 2) R. INCPEN, op. etti, v. II, pp- 176-177. 3> J. WHITB MA uro, op. ci*., p. 131. *) Leader, 8 novembre 1851, p. 1056.
5) I. GIBEIINE SnsvEMMC, Memoir and Lettera of Francie W. Newman, London, 1909, p. 148.