Rassegna storica del Risorgimento
BALBO CESARE
anno
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1961
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pagina
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67
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Cesare Balbo e le origini italiche 67
II senso di questa reazione del Balbo all'unitarietà della stirpe italica nasce da un maturato presupposto che, se nel campo metodologico si impernia nel comparativismo, in quello storico-politico è il riflesso del moderatismo liberale. Si legga la premessa del Balbo in questa Meditazione XIV sulle origini italiche: La prima adulazione da rimuovere dalla storia d'Italia è quella che si suol dare come alle nobili famiglie cosi alle nobili nazioni, quella delle genealogie magnificate ed antiquate... L'Italia prima de' Romani non occupò gli studi di quasi nessuno, se non da due secoli in qua alFincirca. Ma allora Rickio, Demster, Bianchini, Vico, Bardetti, Guarnacci, Lanzi, Micali, Bossi, Niebuhr, Ottfriedo Muller, Mazzoldi e non pochi altri vi applicarono i loro ingegni variamente potenti ma quasi tutti preoccupati, gli Italiani dall'amor della patria, gli stranieri da quello del bel paese che sembra patria a tutti i colti e gentili... Ma già i miei leggitori avranno dagli studi che precedono dedotto...; che l'Italia più occidentale, più lontana dalla culla umana che non Fenicia, Egitto o Grecia; che l'Italia allungante-si di mezzo al continente Europeo in mezzo al Mediterraneo, e tro-vantesi cosi sulla via di tutte le migrazioni continentali e marittime; che l'Italia in cui si trovano fin dall'origine accumulati que' nomi primitivi di Tirreni, di Liguri, di Ombroni, di Greci, di Pelasgi e di Galli, non potè essere stata nido di una sola gente, né di poche e consanguinee; che se noi abbiam quindi un vanto da darei, ei dehb'esser l'opposto di quelli che ci furon dati più volgarmente; che, vanto o non vanto in somma, noi dobbiamo esser anzi una delle nazioni conformate di più schiatte, dobbiamo avere avuto uno de' sangui più misti, una delle civiltà, una delle culture più eclettiche, le quali siano state mai .2) E si osservi la presa di posizione rispetto al Guarnacci, al Bardetti e al contemporaneo Micali: H Guarnacci fa tutto Etrusco; il Bardetti quasi tutto CeltoGermanico. Ma questi, opposti in apparenza, sono identici in somma; facendo quasi un solo popolo originario, comprendono quasi tutti i popoli in uno. Il Micali avanzò in ciò, che ammise molti popoli originarli; ma non entrò guari nella questione della classificazione di essi, e sdegnò poi del tutto quella dell'origini estranee all'Italia. Ciò si chiama da alcuni prudenza scientifica. Ma in scienza, come in ogni cosa, la prudenza sta in fermarsi sì dinanzi all'impossibile, ma dopo aver tentato tutto il probabile ,2)
Del Micali il Balbo non cita L'Italia avanti il dominio dei Romani, pubblicata nel 1811; ma la prima edizione, quella del 1832, della Storia degli antichi popoli italiani, 3) nella quale il Micali ribadiva il suo fiero attaccamento alla teoria dell'indigenato, pur ammettendo influssi orientali nella civiltà etnisca; *) teoria che Io induceva a rifiutare tutta la mitologia sulle migrazioni pervenutaci attraverso Dionigi d'Alicarnasso 5) che invece gli offriva argomenti per l'orìgine
') V. p. 441 ss. Per l'atteggiamento del Balbo contro l'amor di patria esclusivo v. la nota La boria, romana di N. VALERI, ripubblicata in Cesare Balbo. Pagine scelte precedute da nn saggio di N. VALERI, Milano-Varese, 1960, p. 11 ss.
2) V. p. 451, n. 2.
3) La seconda (Milano 1836) fn ce accresciuta di una prefazione e di alcune annotazioni dell'editore il quale informava i lettori sui consensi e sulle reazioni del Bomagnosì, del Rossetti e del Ruchette. Le citazioni fatte in questo articolo sono da questa seconda edizione.
*) V. p. e, t. 11, p, 106 a. Cfr, A. COEN Giuseppe Micèli e gli studi della storia primitiva dell'I tulio, Livorno, 1878, p. 26 ss. 5) V. t. I, c VI, p. 88 ss.