Rassegna storica del Risorgimento
BALBO CESARE
anno
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1961
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pagina
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72
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72
Massimiliano Pavan
mania. Wolf fu il più famoso forse, Niebuhr e Ottfriedo Miìller sono i più grandi fra (presti seicenlisti; nomini eruditissimi ed ingegnosissimi ma abusanti di loro erudizione e lor ingegno, come già i seieentisti nostri nelle lettere; e seguiti poi essi pure da uno stuolo di minori . l) Ma non sarà il Balbo stesso nella Meditazione seguente a richiedere una rivalutazione e un riesame di Dionigi d'Ali-carnasso?
Le istanze del Tillemont. dove la ricerca filologica trovava senso nella funzione di testimoniare la storia della Chiesa, portano nello storico cattolico-liberale della prima metà dell'ottocento nuovi accenti ispirati al ridimensionamento del principio del progresso umano, di origine romantica, al progresso cristiano.2) L'involuzione filològica è denunziata proprio in connessione alla accusa di involuzione filosofica. Questa accusa è al fondo della reazione antivi-chiana del Balbo. Da una parte, infatti, il pensatore napoletano gli presenta una filosofia storica... tutta fondata sulle condizioni della società antica, tutta negligente e talora ignorante della società nuova cristiana,3) dall'altra, il Vico e i restauratori di lui e tutti i filosofanti lor simili, trascuratori de' documenti, dovranno lasciar luogo a coloro che cercheranno le ragioni storiche in tutti i documenti, tutti i fatti antichi e nuovi senza distinzione, né più né meno che gli storici narratoli poco informati lasciano inevitabilmente il luogo a* più informati, e non sopravvivono tutt'al più che per l'arte e la grazia che possa essere in loro.4)
}) Ibidem.
' ) V. Meditaz. IV, 6, p. 61 ss.: In somma, alla teoria del peggioramento perenne s'oppone il fatto che il genere umano non peggiorò nell'ultimo terzo della storia sua; alla teoria del perfezionamento perenne si oppone il fatto che il genere umano non si perfezionò ne' due primi terzi. E che risulta poi da questi due fatti? che il genere umano non segni uno ma due andamenti contrari; che et mutò dall'uno all'altro a un'epoca tra i due primi e l'ultimo terzo de* tempi fino a noi; e che tal mutazione dovette dunque essere effetto di qualche grande evento che si trovi a quell'epoca. Ora a quell'epoca se ne trova uno massimo, novissimo quanto a* due primi terzi, operosissimo nell'ultimo: lo stabilimento del Cristianesimo. Dunque, questo dovette essere, senza dubbio, l'evento mutante, la causa della gran mutazione . La reazione contro la concezione parabolica, fisiologica, della storiografia grecoromana è vivacemente espressa in una inedita Prefazione a un concepito, ma non composto, studio del B. sulla Scienza della civiltà (il manoscritto è conservato presso l'archivio del Museo Centrale del Risorgimento, in Homo, voi. 80). Chiunque per istudio, o solamente per l'estetico diletto che risulta dalla loro arte abbia svolti gli ammirabili storici della nostra antichità, non ha guari bisogno che gli si accennino i numerosi e vani testi, in cui si trova, non per vero dire spiegata, ma perfusa questa filosofia storica (che si potrebbe dire antropomorfica) della vita quasi umana delle nazioni... , per cui una vera storia universale non poteva sorgere... se non quando fosse già noto, e perciò venuto il gran Collegatore delle nazioni e così delle loro storie* Non poteva sorgere se non nel seno della sorgente civiltà cristiana . (p. 6 s. del Tomo XXIX dei ina.).
a) V. Pensieri Bulla storia d'Italia, 1. II, e. 21, Firenze, 1858, p. 444.
*) Ibidem, Cfr. ancora la su citata Prefazione inedita (p. 13 del ms.): Figlio di quel risorgimento italiano, perdutosi da due secoli noli imitazione delle forme e nel regresso alle idee antiche; giurisperito dottissimo e tanto più quindi ammiratore delle istituzioni romane ed allargatore di esse ad altro nazioni, ad altre civiltà, dov'olio non ebbero che far nulla mai. Vico spiegò da queste il mondo intiero antico* moderno e futuro; ridusse a principii, o come li chiama caso Oegnità, l'antica e falsa dottrina del nascere crescere e morire di tutte le nazioni, tutto le civiltà .