Rassegna storica del Risorgimento

BALBO CESARE
anno <1961>   pagina <76>
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Massimiliano Pavan
dal che il Balbo trovava conferma al suo assioma- che nou vi può essere arte uè coltura vera nazionale in una nazione civilmente, politicamente cadente o soggetta . *)
Questa polemica contro resclusivismo italico ( sappiam riconoscere in con­clusione che l'arte Italica antichissima ed antica fu figlia dcll'Ellena, Se vogliamo ohe si riconosca che l'arti moderne Spagnuole, Francesi, Tedesche, Olandesi, Ger­maniche o altre, se mai, sono tutte figlie dell'arte moderna Italiana, o più pro­priamente Toscana)2) era alimentata da una attualissima controversia tra gli antiquaristi. Tra gli altri, Luciano Bonaparte principe di Canino aveva pubbli­cato un Catalogo di setite Antichità Etnische trovate negli scavi del Prìncipe di Canino (Viterbo 1829), in cui aveva dimostrato che i capolavori dell'arte etnisca erano anteriori alla fioritura dell'arte ellenica, e quindi da essa indipendenti, ma ammetteva che nell'età della decadenza etnisca invece fosse palese, da quei documenti, l'affermazione dell'arte ellenica. 3) Idee in buona parte assimilate dal Balbo, come si è visto, ma che in lui assurgono a significato particolare, in quanto inserite in una problematica storicopolitica*
Del resto, a suo tempo, il Cuoco, che nel Platone in Italia (la prima edizione completa, milanese, è del 1806) si rifaceva dichiaratamente al Guarnacci per la riaffermazione della priorità italica sulla civiltà greca,4) venendo alla critica vichiana della boria delle nazioni, in questa ancora trovava un chiaro indizio della fanciullezza dei Greci rispetto agli italiani, i quali al contrario sono naturalmente più giusti, né sdegnano imitare lo straniero, se mai in esso trovan qualche cosa degna d'imitazione .s)
Giova quindi tener presente, e questo è il senso della presente ricerea, quali riflessi abbiano avuto nella maggiore storiografia italiana della prima metà- del secolo decimonono i termini della controversia antiquaristica Cosi, mentre il Homagnosi reagiva all'antiromanesimo del Micali, nello spirito della sua teoria sulla storia dell'incivilimento umano, rivendicando a Roma il merito di aver salvato e fatto progredire l'incivilimento etrusco e umbro quasi soccom­benti sotto la pressione dei nomadi arabo-sanniti,6) il Cattaneo preferiva con­trapporre il principio etrusco (federativo) a quello romano (dominatore).7) Né si deve tacere che nel 1843 era uscito a Bruxelles il Primato del Gioberti e nel 1845 i Prolegomeni, e che nell'uno e negli altri era affermata l'anteriorità etnisca sui Greci e la derivazione dall'Italia della cultura greca, nell'asserto che l'Italia fosse il ramo più illustre della stirpe pelasgica.8) Si legge nei Prole­gomeni: ...l'elemento pelasgico e l'elemento religioso sono specialmente nostrali; perchè l'Eliade e la Giudea furono rivelate e per così dire incorporate all'Europa
0 Ibtd. p. e.
3) Ibid. p. e, ss.
*) V. anche quando il Gasati, IT, p. 117 e il CAWXÙ, Storia universale, II, I, 1. 3, Torino, 1856, p. 382.
*) VVvoL II, e. LXXTV, p. 227 delTediz. del Nicolùù, Bari, 1924; cfr. p. 223 e LXXVI, p. 244 st.
s) Voi. II, e. LXXVJI, ed. clt., p. 259.
6) In BibHoteca italiana clt., LXX, p, 52 ss. e 197 ss.
1) Scrìtti storici, ed. cit., p 350.
*) V. Primato, II, 1, p. 147 del voi. 2 détt'ediz. a cura di G. Balsamo Crivelli,
Torino, 1925.