Rassegna storica del Risorgimento

BALBO CESARE
anno <1961>   pagina <78>
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Massimiliano Pavan
non era questa. Il suo primato pclusgicoitalico e il conseguente perpetuo ciclo italiano ) si inseriscono nell'idea del processo storicologico, dal­l'uno al molteplice e dal molteplice all'uno: Il primato storico d'Italia non si restringe solo all'epoca cristiana, ma si stende ancora ai tempi del paganesimo... se l'Oriente ortodosso e semiortodosso è il principio storico dell'antichità, il fine di essa è l'Italia; la quale è per questo rispetto l'Oriente della storia moderna. L'antichità, infatti, che comincia coi Noachidi della Mesopotamia, e colle propaggini iraniche, egizie, indiche e caldee dei Giapetidi sottentrati ai Semiti e ai Camiti, finisce a Occidente colla stirpe pelasgica d'Italia e coll'imperio di Roma, che ridusse in uno la maggior parte di quell'antico mondo sotto lo scettro latino. E Roma, divenuta per opera di Pietro, non già colonia, ma reggia e metropoli del Cristianesimo, fu il primo del nuovo periodo, com'era stata l'Ultimo dell'antico .2) Anche per il Gioberti, l'erudizione doveva ser­vire alla individuazione di questa epifania del principio unitario, nella molte­plicità dei processi: A questa interiorità della storia, corrispondente nel giro degli eventi a ciò che sono la vita e lo spirito delle forze organiche e pensanti, si debbono volgere principalmente gli studi eruditi della nostra età . 3)
Si deve dunque concludere che, nel caso del Balbo, si riscontra da una parte il riflesso di tutta la problematica antiquaristica del tempo, dall'altra l'assun­zione di essa in una interpretazione storiologica. E pertanto, se quel riflesso può interessare le curiosità dell'erudizione che si compiace d'una raffinata con­templazione della propria storia, questa interpretazione, per la sua pretesa di commisurarsi a una tematica universale, pare, essa sola, giustificare interessi più vitali, e quindi un riesame del pensiero storiografico del Balbo.
MASSIMILIANO PAVAN
(Encicl. p. 276, n. 1; p. 253, n. 1, ed. Firenze): Il Mazzolili aggiunge atlantica, avendo confusi gli Atlanti coi PelasgL Due errori principali mi paiono trovarsi nell'opera inge­gnosa ed erudita di questo scrittore: 1 La confusione dei Camiti coi Giapetici. 2 Il voler far derivare dalla Italia la civiltà di Oriente. Quest'ultima sentenza è contraddetta dalle memorie storiche e dalle induzioni etnografiche più autentiche ed indubitate. I Camiti e i Giapetici culti popolarono l'Oriente non meno che l'Occidente, quando su i lidi del Mediterraneo fiorivano gli Atlanti e i Pclasglù; e queste vario città ebbero un prin­cipio comune, anteriore alla dispersione e perfettamente orientale . Ì'I Primato, II, 1, P- 147, voi. eit.
2) Primato, II, 6, p. 270 ss. del voi. 2, ed. cit
3) ZAR, p. 273,