Rassegna storica del Risorgimento
TRENTO ; GIACOBINI ; GIANSENISMO
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1961
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Muratila Deambrosis
Pergine e della Val Suganti. Tra i simpatizzanti giacobini elencati nelle deposizioni fatte a Vienna in occasione, di quella inquisizione, causa di tanti, fastidi anche per il Filati, clic nella capitale austriaca si era recato nella speranza di ritardare il processo contro i giacobini trentini, vi erano pure alcuni ecclesiastici, tra cui l'antico oppositore della politica del Tbun, il canonico Gentilotti, l'abate Ravelli e l'abate Bassetti.1)
Certo è che la partecipazione alle idee dei clubisti fu di una minoranza borghese, anche se il Tovazzi nel Diario Secolaresco inedito parla di duecento giacobini armati decisi nel '96 ad andare al Tonale incontro ai Francesi. La massa delle popolazioni di campagna si limitò, però, a non aderire agli inviti delle autorità austriache, ohe tentavano l'arruolamento di volontari tra le popolazioni locali, arruolamento che ebbe, invece, discreto esito nei paesi a Nord della Chiusa di Bressanone, dove i Francesi trovarono, così come a Fortezza, i villani in armi.2)
Sembra inoltre che, a Trento, invece, fosse avvenuta la fraternizzazione e che si fosse alzato l'albero della Libertà; una deputazione trentina, comunque, si recò a Milano a fraternizzare con la Repubblica con due successivi viaggi il 24 settembre e il 18 ottobre del '96; notizie in proposito apparvero sul Termometro Politico del 1 ottobre. Indubbiamente, a stare alle deposizioni del Protocollo Viennese, il consigliere Prati avrebbe avuta l'intenzione di alzare l'albero della Libertà anche a Trento.3) Certo è che perfino il conservatore conte Consolati disse a Bernardino Manci che era una felicità per il Trentino se mediante l'occupazione francese venivano staccati dal Tirolo tedesco e se non altro liberati dai debiti provinciali, reclamati dalla Amministrazione di Innsbruek.
MARCELLA DEAMBROSIS
1) Numerosi ecclesiastici furono di idee filogiacobine ed anche massoni. Francomuratore, per esempio, pare essere stato il fratello dì Pietro Vigilio Thun, Emanuele Maria, che gli successe nel Vescovado, e certamente i canonici conte Khuen e barone Ferdinando Taxis, cfr. B.C.T., ms. 504, (1812). Fin dal 1783 il Pilati, infatti, aveva cercato di collocare in Svizzera il Bassetti con l'aiuto deH' illuminato barone Bassus, cfr, B.C.T., ms. 2454, lettera da Poschiavo del Bassus al Pilati del 6 gennaio 1783. Sui rapporti del Pilati con gli Illuminati cfr. Nachtrag, cit.
2) Sulla partecipazione dei Trentini alle correnti giacobine e sulla appartenenza dei giacobini alla Massonerìa e, negli anni della Restaurazione, dei medesimi alla Carboneria cfr. PIERO PEDIIOTTI, Il Trentino alla vigili delVinsurrazióno tirolese del 1809 in Pro Cultura, fase 1, II del 1919.
3} Archivio di Stato di Vimnu, ms. cit., Protocollo d'Inquisizione del 24 luglio 1798. cfr. lettera di Pilati al Gaudenti, ras. 460, B.C.T.