Rassegna storica del Risorgimento

KOSSUTH LAJOS ; GUERRA 1866 ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <92>
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92 Eugenio Koltay-Kastner
rappresentante di Garibaldi. '' La collaborazione dei Serbo-croati pare loro di somma importanza* U Tiirr, che ebbe una parte così bella nella spedizione dei Mille, raccomanda un loro influente rappresentante all'attenzione del ministro Lanza. 2) Il redattore della rivista Ost und West, Tkalacz, costretto a fuggire da Vienna, viene presentato da Kossuth al principe Napoleone, e l'apostolo dell'indipendenza ungherese prepara proclami da dirigersi ai Croati.9) Giorgio Stratimirovics, di famiglia serba, già generale austriaco, avvicina l'antico governatore ungherese, e la sua domanda di essere ammesso nell'esercito italiano viene caldamente appoggiata da Kossuth presso il re. 4)
Appena, però, si segnalano gli indizi di un possibile conflitto tra l'Austria e la Prussia, Kossutk e Klapka si affrettano a riallacciare di nuovo le loro antiche relazioni anche col governo italiano. L'idea di valersi dell'Ungheria fu prospettata davanti a Bismarck la prima volta dal generale Govone in occasione della sua missione a Berlino. Ma egli incontrò ancora da parte del cancelliere tedesco un secco rifiuto. s) Soltanto una settimana più tardi, quando il colonnello Niccolò Kiss di Nemeskér, il quale, come cognato del ministro degli esteri (1860-62) Thouvenel, già nel 1859 aveva fatto da mediatore tra Kossuth e il principe Napoleone, venne a Berlino col pretesto di un viaggio d'affari, ma, in verità, a tastare il terreno per incarico dello stesso principe nell'interesse di una triplice alleanza tra Francia, Italia e Prussia, Bismarck che egli aveva conosciuto dal tempo che era stato ambasciatore a Parigi dimostrò maggiore interesse per l'idea. 6) Da una parte, l'antico tenente del­l'esercito prussiano, Arturo Seher Toss, poi possidente ungherese ed ufficiale honvéd, emigrato quindi a Parigi, aveva mandato a Bismarck, fino dal 1862, rapporti sulla situazione in Ungheria; dall'altra, Teodoro Csàky, quale rappre­sentante di un clandestino Gomitato rivoluzionario di Budapest, venne a trovarlo già dal principio del '65, e un altro agente dello stesso comitato, Giorgio Komàromy, si trovava insieme con lui a Berlino, contemporaneamente a Govone. 7) Tale comitato ungherese aveva, però, un carattere prettamente aristocratico e i due mediatori non cercarono nessun contatto con Kossuth.
Bismarck, nell'intervista col colonnello Niccolò Kiss, accennò alla possi­bilità di mandare, scoppiata che fosse la guerra con l'Austria, un corpo d'ar­mata prussiano, attraverso la stretta di Jablonka dei Carpazi settentrionali, in. territorio ungherese con tutti i materiali necessari all'organizzazione di un nucleo militare ungherese vicino alla frontiera, e chiese il parere del suo inter-
? Ibid., p. 401.
2) Ibid., 132.
a) LUIGI KOSSUTH, Irataim az emigràcióból. Scritti dell'emigrazione, Budapest, 1880-1904, voi. VI, pp. 50-56, 58, 83.
*) Ibid., pp. 57-83.
s) BONGHI, L'alleanza prussiana, Firenze, 1870, p. 73; LA MARMOBA, Un po' pia di luce angli avvenimenti del 66, Firenze, 1879, pp. 41-42, 317; La Marmora sottolinea che la proposta di Govone non ebbe veste ufficiale.
6) Il colonnello Kiss aveva chiesto nel novembre 1865 attraverso Kossuth dal mini­stro degli esteri italiano una lettera di raccomandazione diretta a Bismarck, ma non l'ottenne. Kossu'rn, Irataim, cil., voi. VI, pp. 92-93, 39-49; EDUARO WERTHEIMEB, Bismarck im polUischm Kampf. Berlin, 1930, p. 243.
') A. KIISNAST, Die Legion Klapka. Eine Episode aus dem Jahre 1866 und ihre Vorgnschichte, Wion, 1900, pp. 34, 36, 41, 51.