Rassegna storica del Risorgimento
KOSSUTH LAJOS ; GUERRA 1866 ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1961
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pagina
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97
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Kossuth e Garibaldi nella guerra del 1866 97
ricevuto le istruzioni necessarie per il trasporto di queste truppe sulle coste dalmate o croate. Arrivederci a Vienna!.... *'
Kossuth. precisava così, il 18 giugno, l'accordo avvenuto col governo italiano: la collaborazione non verrà considerata nella guerra come diversione tattica, ma avrà per scopo la liberazione dell'Ungheria dal giogo austriaco. Perciò si comincerà col riorganizzare la legione su base più larga. Kossuth. stesso indirizzerà, quindi, un proclama alla nazione ungherese ed ai soldati magiari dell'esercito austriaco, il testo del quale sarà previamente presentato e sottoposto al governo italiano. Il Comitato esecutivo, rappresentato da Csàky e Komàromy, provocherà un sollevamento in Ungheria, che subito sarà appoggiato da un aiuto armato dall'estero: da una incursione prussiana dal nord, dall'irruzione dei volontari di Garibaldi e della legione ungherese dalla parte dell'Italia, da truppe che, sotto il comando di Tiirr, saranno pronte nella Serbia, e da una spedizione da prepararsi nei Principati danubiani, con a capo un comandante da designarsi dal Comitato rivoluzionario di Budapest. 2) Il progetto era basato sulla collaborazione di tutte le nazionalità dell'impero austriaco.
Qualche giorno più tardi, Kossuth mandava a Ignazio Helfy il proclama ai soldati ungheresi in servizio nell'esercito nemico, datato 24 dal Campo del re . Egli li invitava a disertare e a passare sotto la bandiera ungherese, incoraggiandoli col nome di Garibaldi e negando che il giuramento prestato a Francesco Giuseppe potesse rappresentare per loro un vincolo, perchè nella mano degli ungheresi anche la baionetta e la sciabola debbono rifletterei). 3J Kossuth mandava alla stampa anche il suo manifesto alla nazione ungherese, nel quale annunziava che una nuova opportunità si era presentata per la sua liberazione, esclamando: Arrivederci, Patria mia, popolo mio . *) Seicento esemplari del primo scritto vennero spediti a Mantova e 400 a Ferrara, per essere introdotti clandestinamente nel Veneto. s) La traduzione inglese, francese e tedesca del secondo scritto fu mandata dal Kossuth a Londra, Parigi e Berlino, coll'istruzione, però, di pubblicarne il testo soltanto dietro un suo permesso telegrafico.6) Egli designava Vukovics suo incaricato ufficiale a Londra; a Parigi, e presso Bismarck Niccolò Kiss. Quest'ultimo avrebbe dovuto stabilirsi già da tempo a Berlino, ma, nonostante le ripetute sollecitazioni di Kossuth, differì di giorno in giorno la sua partenza e quindi si schermì dicendo ohe non sarebbe potuto andare d'accordo con i mezzo o interi magnati, venuti dall'Ungheria a rappresentare con magniloquenza non si sa bene chi e che cosa. 7)
Il Kossutli stabilì con Csàky, prima della partenza di quest'ultimo per Berlino il 28 giugno quanto segue: egli stesso, scnz'alcuu Comitato, con.
i) Jbid voi. VI, pp. 226-230, VIT, p. 196.
2) IMA, pp. VI, 242-245.
3) Bid., pp. 311-312. ) Ibid.t pp.. 315-321. s) Jfcfrf., pp., 314-315.
6) Egli diede tale permesso il 6 luglio sotto l'impressione della notizia di una mediazione francese tra i belligeranti. Irataim eie, voi. VII, p. 217; KoBsuth-Vukovits 1 luglio, VnkovittHKossuth 6, 12 luglio. I/m/., vói. VI, pp. 351-364; Helfy-Kossuth, 2 luglio, KoBsuth-Helfy 4 luglio. Jbid., pp. 370-372.
7) Irataim eit., voi. VI, pp. 261-265.