Rassegna storica del Risorgimento

KOSSUTH LAJOS ; GUERRA 1866 ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <99>
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Kossuth e Garibaldi nella guerra del 1866 99
Tiirj ma nonostante la risposta favorevole la cosa non ebbe seguito.Ji) I cinque milioni di franchi richiesti da Kossuth furono ridotti a 500.000, di cui 400.000 pagati a Ttirr. 2)
Fino alla sconfitta subita dall'esercito italiano il 24 giugno a Custoza, non vi fu nessuna novità negli affari della legione. Ma Kossuth non disperò, anzi pensò che l'insuccesso avrebbe costretto il Governo a dedicare maggiore attenzione alla collaborazione ungherese. Il 29 si stabiliva un nuovo regola­mento per la legione, nel quale Kossuth inseriva la costituzione di un reparto serbo-croato.3) L'ex-governatore non si stancava di domandare e solleci­tare: incaricava, prima, TeUccssy, poi dopo la partenza di questi per Ber­lino il colonnello Ihàsz, di rappresentare gl'interessi militari della legione presso il tenente generale Gibbone, al quale, nel ministero della guerra, era affidata la loro cura. Ihàsz otteneva l'assicurazione che la legione sarebbe stata trasferita ad Ancona, ciò che si poteva interpretare cerne un passo verso la realizzazione della spedizione garibaldina. 4) Finalmente il 2 luglio si pub­blica l'aspettato decreto reale concernente la riorganizzazione della legione ausiliaria ungherese. s) Questi successi dell'intervento di Kossuth ridestavano vive speranze nei soldati. I giornali pubblicavano i suoi schiarimenti intorno alla legione, ) il suo messaggio ai soldati ungheresi dell'esercito austriaco, 7) le lettere scambiate con Ricasoli nell'interesse della collaborazione magiara. Tali notizie penetravano nella stampa mondiale, 8) cosa conforme al desiderio di Kossuth.
Kossuth si proponeva di affidare il comando supremo della legione al generale Maurizio Perczel, il quale era accorso in Italia come nel '59 alla prima notizia della guerra, facendo ammettere due suoi figli nella legione. Ma il suo carattere troppo suscettibile gli acquistava presto molti nemici tra gli Ungheresi.9) Inoltre fraintese un'espressione del proclama di Kossuth, pubblicato dai giornali in traduzione italiana, e protestò contro la pretesa ohe egli si considerasse il duce della guerra d'indipendenza ungherese del '49.l0)
Ma il più grande guaio fu che non arrivò nessuna eco dall'Ungheria, vigilata ermeticamente dall'assolutismo austrìaco. Giorgio Komàromy non tornò in patria per organizzarvi il sollevamento progettato, ma rimase a Ber­lino; i proclami che il maggiore Reinfeld si studiò a far pervenire dal quar-tier generale italiano alle truppe nemiche non ebbero alcun influsso sull'animo dei soldati magiari.*') Arrivarono, infine, i primi prigionieri di guerra. Alla stazione di Pinerolo Daniele Ihàsz separò dalla loro schiera 300 Ungheresi,
') V. la nota del ministero degli esteri in Iratcnm, eh., voi VI, p. 294. Turr proba­bilmente s'inganna, asserendo nel suo rapporto riassuntivo che tale richiesta fu fatta ancora da La Marmora. Ibid,, p. 561
> Jbid. voi. VI, pp. 260-261, voi. VII, pp. 204-205.
3) /WJ., voi. VI, pp. 560, 339-340, 328-329.
) Ibid. pp 365-367.
) Jbid., pp. 331-334; VIGEVANO, op. eh., p. 196.
6> Irataim? cù, voi. VI, pp. 364-865.
') Ibid., voi. VI, pp. 372-373.
) lbià. p. 419.
9) V. la lettera a Kossuth del 15 giugno. Ibid., voi. VI, pp. 343-348.
) Jbid, pp. 372-373.
") IbùL, pp. 406-407.