Rassegna storica del Risorgimento
KOSSUTH LAJOS ; GUERRA 1866 ; GARIBALDI GIUSEPPE
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1961
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Kossn ih e Garibaldi nella guerra del 1866 101
frazione insieme a Daniele Irànyi, giunto come suo rappresentante ufficiale ai recente da Parigi. Di passaggio a Torino, egli incaricava l'altro suo figlio, Francesco, di sorvegliare la stampa delle banconote ungheresi Lui stesso si recava, quindi, da Garihaldi. che con i suoi volontari stava avanzando nel Trentino.
L'esercito austriaco aveva già subito il 3 luglio un colpo decisivo a Koni-gràz. La sconfitta sollecitò l'imperatore Francesco Giuseppe ad offrire, colla mediazione di Napoleone III, la cessione del Veneto in eambio di un armistizio. Nella speranza di una pronta acccttazione, l'esercito iniziò la ritirata, per potere mandare rinforzi in Boemia. Ma l'Italia esigè anche il Trentino e l'Istria, e Cialdini ricevette l'ordine di continuare l'avanzata. In conseguenza, Kossuth cercò di modificare il piano originario, chiedendo che Garibaldi e la legione si potessero unire all'esercito del Cialdini, e quindi, sulla via verso Vienna, separarsene a Pragcrhof per spingersi verso Budapest. La rivoluzione che così si sarebbe provocata in Ungheria avrebbe messo fine, secondo il Kossuth. ad ogni velleità di accettare un armistizio prima di avere annientato l'Austria. Kossuth si recò da Garibaldi appunto per proporgli tale nuovo piano, e il generale si mostrò pronto a sostenere la richiesta presso il re. J>
Nuova complicazione sorse, quando un telegramma di Csàky comunicò a Kossuth che Bismarck acconsentiva che egli entrasse in Ungheria dalla frontiera nord, ma soltanto in un secondo tempo, dopo che l'irruzione militare awesse ottenuto pieno successo. L'ex-governatore ne concludeva che la Prussia non desiderava la liberazione dell'Ungheria, ma voleva contentarsi di una pressione minacciosa contro l'Austria, allo scopo di far accettare più facilmente le sue condizioni di pace. L'importanza della progettata azione di Garibaldi acquistava, quindi, agli occhi di Kossuth ancora maggiore importanza. 2)
Il 22 Kossuth ricevette un altro telegramma da Csàky, secondo il quale, nonostante l'armistizio avvenuto tra la Prussia e l'Austria, l'irruzione multare da nord ed il sollevamento ungherese dovevano avvenire alla fine del mese. s) Le vicende si alternano. Il 24 Kossuth si reca per invito del principe Napoleone al quartiere generale a Ferrara e riceve la notizia che l'indomani si dovrà concludere l'armistizio, che presto sarà seguito dal trattato di pace. '*' La sera del 25 invece, chiamato da Ricasoli, gli viene comunicato che, nei preliminari, l'Italia esigerà oltre Venezia anche il Trentino, e se l'Austria non vi consentirà, la guerra verrà continuata fra otto giorni: faccia, quindi, i preparativi necessari. Garibaldi riceve l'ordine di lasciare forze adatte ad assicurare la difesa dei passi del Tirolo e di ritornare col suo esercito per imbarcarsi ad Ancona insieme con la legione ungherese. Ma Kossuth mette avanti di nuovo il progetto di penetrare in Ungheria con Garibaldi attraverso il Veneto, insieme con l'esercito di Cialdini. Egli si reca da quest'ultimo per proporglielo, però senza successo. Intanto ò ritornato dall'Ungheria un messo del Ricasoli, il quale ha parlato anche con Deàk e dà una relazione molto
*> Ibid., pp. 136, 230-237 e voi. VI, pp. 376-387.
2) Ibid., voL VI, pp. 407-413.
*) Aid., p. 431.
*) IbUL, pp. 425, 429-132.