Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI ; GERMANIA (REPUBBLICA DEMOCRATICA TEDESCA)
anno <1961>   pagina <143>
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Libri e periodici 143
LANFRANCO VECCHIATO, Tra l'Europa e il Risorgimento italiano. Costantino Nigra diplo­matico, erudito, poeta. In appendi lettere inedite di Costantino Nigra al eonte Luigi Sorniani-Moretti; Verona, <c Nova Historia , 1959, in 8, pp. 149. S. p.
Sorta con l'intento di presentare un Costantino Nigra sullo sfondo della vita euro­pea del suo tempo , questa breve monografia di Lanfranco Vecchiato è basata prin­cipalmente sulla utilizzazione della bibliografia e delle fonti scritte e orali che trovansi citate in voluminosa appendice. Si ha tuttavia l'impressione che non tutte queste fonti, specie quelle archivistiche, sinno state appieno sfruttate. Documenti inediti, cui l'autore attribuisce tanta importanza da pubblicarli per intero, sono le lettere che il Nigra indirizzò al conte Luigi Sormani-Moretti, dal 1865 al 1905, e che sono oggi conservate presso l'archivio privato del conte Alvise MafFei di Verona, discendente del famoso erudito Scipione MafFei.
Dato per scontato il pure notevole sforzo di penetrazione e di sintesi che ha con­sentito al Vecchiato di compendiare in una ottantina di pagine hi non indifferente massa bibliografica e documentaria che si possiede intorno alla figura del Nigra, conviene limi­tare il discorso al carteggio cui si alludeva poc'anzi. Non che la fatica del Vecchiato si debba intendere esclusivamente rivolta ad incastonare quel detto carteggio in una cornice più ampia, quasi a legittimare col tutto ciò che non passerebbe da solo, ma, di certo, perchè rappresenta la parte più cospicua ed inedita dell'intera appendice e, allo stesso tempo, permette di ricostruire quello che fu il rapporto di amicizia di due uomini così diversi per carattere e temperamento, entrambi impegnati nella realizzazione di un comune ideale politico.
II conte Luigi Sormani-Moretti (1834-1908), che si era portato volontario nell'eser­cito piemontese durante la guerra del '59, aveva poi lasciato il servizio dopo la pace di Villafranca, per venire a far parte del gabinetto Farini. Con l'annessione, venuti meno i suoi incarichi organizzativi, era entrato hi diplomazia, accettando di prestare servizio presso l'ambasciata di Pietroburgo, senza alcuna retribuzione e con il solo titolo onorifico di Segretario di Legazione. Poco dopo, nel 1861, inviato quale segretario particolare d'ambasciata a Parigi, vi era rimasto fino al 1865, disimpegnando con lode parecchi uffici ed incarichi ed entrando quasi immediatamente in cordiale ed affettuosa amicizia con Costantino Nigra, allora nostro ambasciatore presso la corte imperiale. Abbandonata la diplomazia nell'ottobre del '65 si era presentato candidato alle elezioni politiche e dal 'Collegio di Correggio era stato eletto deputato al Parlamento. Era stato a Custoza nel '66 e, finita la guerra, aveva ripreso la sua attività di parlamentare. Rieletto per altre consecu­tive legislature e cioè per la LX, X, XI, non volle legarsi né a destra, né a sinistra, e si associò a quel gruppo, detto Terzo Partito, i cui maggiori esponenti erano: Correnti, Depretis, Coppino, Mordini, Bargoni e Nino Bixio. Dopo la rivoluzione parlamentare del *76 lasciò la capitale e si stabilì a Venezia, dove poi fu fatto prefetto e rimase fino al 1880. Fu rieletto deputato nello stesso anno e durò in carica per la XIV e XV legislatura fin quando, nel '86, venne nominato senatore, assieme al Farini e a Visconti Venosta. Tornò quindi alle prefetture ed accettò, successivamente, quelle di Verona, di Perugia e Treviso. Infine, nel '98, fu nominato dal Governo italiano delegato al Congresso Interna­zionale Antianarchico tenuto a Roma, coll'ammiraglio Canevaro, allora ministro degli Esteri, dovè presiedette la sezione tecnicoamministrativa di cui fecero parte quasi tutti i direttori delle polizie europee. Morì dieci anni dopo, senza avere più ricoperto incarichi di particolare importanza, vinto dagli anni e da un nuovo corso politico che non appieno capì, lasciando alla posterità alcune monografie di carattere regionale che furono definite pregevoli, specie dai contemporanei.
Da un amico corno il Sorniani il Nigra poteva dunque aspettarsi, specie quando risiedeva all'estero, notizie ed indiscrezioni sugli sviluppi della vita politica e parlamentare. Ed infatti, alcune Ietterò pubblicato dal Vecchiato sono di riscontro ad informazioni trasmesse dal Sorniani, e ohe il Nigra mostra di apprezzare e di tenere in gran conto. Ma, di ritorno, il Sorniani poteva aspettarsi qualcosa di' più di quanto non gli scrivesse il ]Vjgra. Viceversa, nella cinquantina di tetterò del Nigra al Sorniani, pubblicate dal VtìC-
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