Rassegna storica del Risorgimento

VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1918>   pagina <740>
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M. Mazziotti
alti personaggi convenuti a Vienna e ne riferivano al barone Hager, il quale ogni giorno mandava all'imperatore lunghe e minuziose re­lazioni.
Lo spionaggio si esercitava senza limite sui menomi atti e sulle corrispondenze di tutte le individualità, che si trovavano a Vienna, massime sui sovrani e sugli ambasciatori : non isfuggivano ad esso Maria Luisa, la moglie di Napoleone, rimperatrice d'Austria e perfino lo stesso imperatore. Un Gabinetto nero organizzato con numeroso personale apriva segretamente tutte le corrispondenze dei sovrani e delle ambasciate, le trascriveva e poi ne curava il recapito. Il barone Hager, anche prima dell'adunanza del Congresso, scriveva il 2 lu­glio 1814 ad un suo subordinato : L'arrivo imminente dei sovrani stranieri ci impone l'obbligo di prendere speciali disposizioni e più vigorose misure di sorveglianza e tali che si sia in grado di conoscere giornalmente ed in tutti i loro particolari, ciò che riguarda le loro auguste persone, il loro entourage, tutti gli individui che cercheranno di avvicinarle, come altresì i piani, i progetti, le imprese che si rian­noderanno a la presenza di questi ospiti illustri. Io vi invito dunque a dare da oggi istruzioni a tale intento ai migliori agenti e confidenti, di cui disponete, e di procurare di assodarvi nuovi collaboratori tra i commercianti, persone notevoli e persino tra i nobili e gli uffi­ciali che vi sembreranno idonei e disposti a fornire a voi ed a me relazioni scritte o verbali su tutto ciò che saranno in grado di ap­prendere o di sapere .
La polizia col denaro, con promesse di impieghi, corrompeva i do­mestici, gli impiegati, le persone intime delle case più importanti della città e riusciva così ad ottenere gelose confidenze, e perfino ad aprire i cassetti degli alti personaggi e leggerne le carte. Raccoglieva le carte lacere dai cestini, i brandelli di quelle gettate nei camminetti e solo in parte Bruciate. Fino a quale audacia si arrivasse basta a dimostrarlo, tra i tanti documenti, questa lettera di un agente segreto al barone Hager nell'ottobre 19:15: Il generale Iomini ', che chiude latte le sue carte, ha fatto cambiare tutte le serrature e porla via tutte le carte. Sarebbe difficile e pericoloso per il momento aprire i cassetti. Si pro­verà intanto quando egli sarà ristabilito in salute ed uscirà dì nuovo, e che si potrà in questo modo per qualche ora estrarre qualcuno dei suoi quaderni. Intanto si sono prese le impronte delle nuove ser­rature .a
1 H barone Enrico loinini generalo, storico e sciare militare, allora tenente generale nell'esercito russo e persona di grande fiducia dello zar Alessancho. Voi II, pag. 260.