Rassegna storica del Risorgimento

PARLAMENTI ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1961>   pagina <553>
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NEL CENTENARIO DEL SENATO SUBALPINO
On.le Presidente del Senato, On.li Senatori, Ondi Deputati, Signor Sindaco, Autorità, Signore e Signori! *)
Posso ingannarmi, ma io credo che il miglior modo di celebrare un vecchio e autenticamente glorioso Istituto, sia quello di tracciarne la storia sincera, non di farne una rievocazione retorica.
Nella storia del Parlamento subalpino v'è una differenza fondamentale tra la Camera dei Deputati e il Senato. La Camera dei Deputati irrompe nella storia risorgimentale con baldanza quarantottesca, respingendo subito ai margini della sua vita gli elementi retrogradi, residui del passato. Il Senato, invece, in una quindicina di anni, con una evoluzione ricca di chiaroscuri, che per essere intesa richiede la formazione d*una memoria storica locale, compie gradualmente il passaggio dall'antico regime sabaudo, confessionale cattolico e binazionale, cioè per tre quarti italiano e per un quarto francese, al regime liberale nazionale, laico, moderno.
Le due diverse evoluzioni sono una risultante della diversa composizione delle due assemblee, e la diversa composizione delle due assemblee rappresenta il compromesso tra le due forze politiche che erano allora di fronte nello Stato sabaudo. Da un lato forze giovani e intraprendenti provenienti dal basso, che trovarono la loro espressione nella Camera dei Deputati, dall'altro una mo­narchia ancora solida, che trovò un nuovo mezzo per esprimere il suo pre­stigio in una Camera vitalizia di nomina regia, il Senato.
H compromesso fu posto sotto le ali della dottrina costituzionale inglese dell'equilibrio delle forze, ma il Cavour in un articolo del suo giornale H Risorgimento, il 27 maggio 1848, prese una netta posizione contro questo principio. L'equilibrio in meccanica come in politica, egli sosteneva, porta a uno stato di immobilità, stato che mal si addice alle società moderne, spinte irresistibilmente nelle vie della civiltà... Respingendo Videa dell'equilibrio, voghiamo costituire la gran macchina politica in modo che l'impulso accele­ratore sia combinato con la forza moderatrice: vogliamo accanto alla molla che spinge, il pendolo che regola e rende il moto uniforme. Per ottenere ciò, occorreva che il Senato derivasse dalla stessa sorgente della Camera dei Depu­tati, cioè derivasse dal sistema elettivo, sia pure con diverse modalità.
Il Cavour ebbe occasione ad esprimere queste sue idee proprio da un no­bilissimo gesto, col quale il Senato aveva iniziato la sua vita il 24 maggio 1848.
*) Testo del discorso pronunciato in Palazzo Madama a Torino il 13 novembre 1958, in occasione della cerimonia rievocativa delle tra­dizioni centenarie risorgimentali del Senato subalpino.