Rassegna storica del Risorgimento
PARLAMENTI ; SARDEGNA (REGNO DI)
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1961
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Walter Maturi
dei principi di Filalia. che era considerato il decano del liberalismo italiano, poiché era sulla breccia nelle lotte per la libertà fin dal 1812, dall'epoca dell'occupazione inglese in Sicilia; ma egli era assai vecchio e non potè muoversi da Malta dove era in esilio dal 1849 In sua vece, prima come vicepresidente, poi, dopo la sua morte, come presidente, il conte Sclopis diresse i lavori del primo Senato del Regno d'Italia e mantenne la continuità col vecchio Senato subalpino
Ma la fisionomia sociale del primo Senato del Regno era diversa da quella del Senato subalpino: nel Senato subalpino prevalevano i funzionari statali, nel primo Senato del Regno d'Italia, invece, predominava quell'ari' stocrazia terriera, colta e illuminata, che aveva formato i quadri del moderatismo risorgimentale.
Dinanzi a questo Senato, dopo che il 26 febbraio 1861 ebbe approvato il disegno di legge che conferiva a Vittorio Emanuele II il titolo di re d'Italia, Cavour, rispondendo a un'interpellanza di un senatore napoletano, Giuseppe Vacca, proclamò Roma capitale d'Italia nella memorabile seduta del 5 aprile 1861. Dopo essersi compiaciuto della presenza nell'aula di Alessandro Man-noni, l'uomo illustre che voi vi onorate di annoverare tra i vostri colleghi, il primo poeta vivente d'Europa, Cavour illustrò il suo programma imperniato sulla formula libera Chiesa in libero Stato. - Con la proclamazione di Roma capitale d'Italia virtualmente si compiva la funzione del Senato di Palazzo Madama di Torino.
Oggi non è più di moda, ma nel secolo decimonono si usava fare l'elogio storico di istituti o di classi, che si credeva avessero compiuto la loro missione. Nessuno con maggiore eloquenza di Marx scrisse una pagina celebre sull'opera storica della borghesia; nessuno con maggiore eloquenza di Giuseppe Ferrari, democratico sociale, federalista, repubblicano e milanese, scrisse, nell'opuscolo H Governo a Firenze,2) del Parlamento subalpino, che rappresentava <c uno Stato organico, dove tutti stavano schierati sotto i loro capi con bandiere certe, dove tutti rimanevano al loro posto, dove tutti, in una parola, possiamo concludere, avevano compiuto il loro dovere: i giovani da giovani e i vecchi da vecchi. WALTER MATURI
i) // Conte di Cavour in Parlamento, Discorsi raccolti da I. ARTOM e A. BI,ANC Firenze, 1868, pp. 668-680.
*) Open diG. I). Romagnosi, C. Cattaneo, G. Ferrari, a cura di E. SBSTAN, Milano-Napoli, 1957, p. 1244,