Rassegna storica del Risorgimento

MATURI WALTER ; STORIOGRAFIA
anno <1961>   pagina <579>
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Walter Maturi storico della storiografia 579
nel saggio iniziale del 1930 più che in ogni altro scrìtto del Maturi E si spiega: non solo con il carattere giovanile dello scritto, composto quando ancora la personalità dello storico non si era rivelata nei suoi più ori­ginali lineamenti; ma anche con la considerazione che il giovane studioso era ancora fresco della recente laurea in filosofia, conseguita sotto la guida di un maestro della forza di Giovanni Gentile, con una tesi su De Maistre, e più vivamente avvertiva, come ai giovani suole accadere, rimperatività delle questioni teoriche e di metodo che l'idealismo del Croce ancor più che del Gentile, ma pur sempre su Basi filosofiche veniva ponendo alla storiografia: e sono appunto i diversi indirizzi teoricofilo­sofici quelli che anzitutto danno unità e autonomia di contenuto alla storia della storiografìa (la quale, veramente, anche allora appariva al Maturi un cavallo balzano, che, per ora, monta con singolare maestria solo Benedetto Croce (La crisi, cit., p. 16)). La crisi della vecchia storiografìa filologica e della vecchia medioevalistica, nata non tanto da esteriori con­tingenze, quanto da esigenze spirituali sorte tra gli stessi storici filologi e mcdioevalisti, da Benedetto Croce, stato dapprima erudito di antico stampo, a Gioacchino Volpe, resosi interprete delle difficoltà che il metodo della scuola economicogiuridica incontrava per una soddisfacente inter­pretazione del Kisorgimento; quella crisi aveva portato o faceva sperare un rinnovamento di quei settori storiografici, ma a patto che anch'essi piegassero le armi davanti al nuovo e trionfante indirizzo idealistico: perchè, la storia narrativa in tanto riesce a farsi leggere con piacere, in quanto è tutta pervasa da una o più di quelle forze universali, intimamente espansive e comunicative, che sono la fantasia, il sentimento, la passione politica, il pensiero. E non si possono sentire sul serio queste cose senza che la storia narrativa si trasformi in opera d'arte o in opera di pensiero o nell'una e nell'altra insieme (ivi, p. 4). In realtà, i primi conati storio­grafici dell'idealismo nel terreno della storia politica erano stati viziati dal grosso equivoco dell'orianesimo; sorta di scarlattina storiografica , citava il Maturi, additando con netta severità i limiti e la vacuità del piccolo Oriani dei Missiroli e dei Gobetti. Ma adesso ci si veniva avviando verso un ideale più alto e più comprensivo di storiografìa , accentrato attorno ai concetti di classe politica e di cultura: con lo stesso Croce, il Gentile, i'Anzilotti, FOttokar, il nuovo Volpe dell'Italia in cammino* Acquisti del nuovo indirizzo, anzitutto, la maggiore e più rigorosa indi­viduazione dei fatti storici, rispetto agli eccessi delle schematizzazioni sociologiche e classiste; e poi, inarrivabile attitudine a cogliere i fatti eticoreligiosi nel loro specifico valore e nel concreto operare tra le varie forze storiche. Ma si trattava di acquisti ricchi anche di una specifica problematicità: e il Maturi additava con particolare acume il problema,