Rassegna storica del Risorgimento

MATURI WALTER ; STORIOGRAFIA
anno <1961>   pagina <584>
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Rosario Romeo
strettamente nazionale è stato largamente attuato anche negli studi sul Settecento, contro i vecchi studi dello Sciupa e del Rota; ed esso ha con­dotto anche a un ampio dibattito sul passaggio dal riformismo al giaco­binismo, la cui legittimità storica è apparsa indiscutibile al più degli studiosi, anche se ha trovato resistenze presso storici come il Prato, no­stalgicamente legati alla vecchia monarchia subalpina. Ma è soprattutto quando il problema si allarga alla classica questione delle origini risorgi* mentali che il discorso del Maturi si fa più largo e più ricco: ricordando come dall'erudizione letteraria dei Natali e dei Calcaterra l'interpretazione di un Settecento risorgimentale fosse poi trapassata nelle mani degli apologeti della monarchia sabauda: senza, per altro, che questo indirizzo* riuscisse a trascinare Gioacchino Volpe, massimo rappresentante della scuola nazionalista, e suscitando la più vivace reazione del liberalismo storiografico da un lato e dell'indirizzo europeo della storia della cultura dall'altro, che da ultimo si diedero la mano nella battaglia tendente a restituire il vero volto del Settecento, illuminista, europeo e riformatore, ma punto patriota, e assai poco liberale e costituzionale, nel senso otto­centesco del termine.
Ma dove l'analisi del Maturi si fa più impegnata è nelle pagine dedi­cate alla storiografia del Risorgimento, di quel periodo cioè che fu sempre al centro dei maggiori interessi dello storico napoletano. Si può dire che tutti i temi di qualche rilievo della storiografia risorgimentale siano stati da lui ripresi e discussi, nel quadro della rassegna sopra ricordata, e ancor più nei corsi universitari dedicati alla formazione della storiografia sul Risorgimento. Appunto per questo, ogni tentativo di riassumere temi cosi vari riuscirebbe del tutto inadeguato a rendere la precisione del giudizio, la ricchezza della informazione, l'acutezza e l'equilibrio che caratterizzano questi studi, che offrono allo storico del Risorgimento una massa ingente di osservazioni e di spunti critici, magari solo accennati, ma spesso sufficienti a raddrizzare intere questioni, e sempre meritevoli di essere ripresi e sviluppati. Ma quel che in questa sede sembra necessario sottolineare è invece che proprio in quegli scritti storiografici è possibile trovare gli elementi per ricostruire la generale visione del Risorgimento del Maturi, meglio forse che in altri studi, e meglio finanche che in quella voce Risorgimento àélYEnciclopedia italiana giustamente celebrata da tutti i competenti, ma che rappresenta solo una prima fase del pensiero maturiano in materia. Di questa visione, e dei suoi aspetti più significativi, si darà dunque un rapido cenno.
Fermissimo, anzitutto, nel Maturi, il rifiuto delle posizioni nazio­nalistiche e, dunque, di ogni tesi sul carattere pre-risorgimentale del Settecento o, peggio, sulla funzione risorgimentale dei Savoia fin dal