Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER
anno
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1961
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pagina
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594
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594
Branco Valsecchi
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Il metodo di Maturi consiste nel trasportare, nella messa a punto della questione italiana, i risultati della ricerca europea. È sempre lo storico della storiografia, che prende coscienza dei problemi attraverso la critica. Lettore attento e informato, conosce tutto quel che vai la pena di conoscere, sol suo argomento. Si mette davanti ai suoi autori come davanti agli interlocutori di un dialogo, impegnati in una comune ricerca, in cui ognuno ha la sua verità da dire, il suo contributo da fornire. L'esposizione, Pesame delle interpretazioni dei diversi autori si risolve cosi nell'impostazione di una serie di problemi, nella presentazione dei differenti aspetti del quadro storico.
Fra gli storici del Congresso di Vienna, più che il solido, quadrato, documentato Sir Charles Webster, lo attira l'agile, il duttile Harold Ni-colson. Diplomatico di carriera, il Nicolson porta, nella ricostruzione di quello che fu il momento più rappresentativo della diplomazia dell'Ottocento, la sua esperienza vissuta, il suo acuto spirito di osservazione. Riporta, Maturi, del Nicolson, un passo significativo: l'ammonimento al concreto , dato da questo uomo d'azione agli nomini di studio: Nessuno che abbia avuto occasione di essere testimone della storia nel suo attuarsi può credere che la concatenazione degli eventi sia cosi semplice e cosi logica come sembra retrospettivamente; e che il rapporto apparente fra causa ed effetto sia stato il rapporto che in un determinato momento e in determinate circostanze abbia regolato il corso degli avvenimenti. Nessuno, che non abbia visto nomini di Stato nell'atto di trattare, può avere un'idea reale dell'immensa parte recitata nelle cose umane da motivi incomprensibili e spesso inawertibili come la stanchezza, l'affabilità, la simpatia, l'antipatia, l'incomprensione, l'incompleta conoscenza di una lingua straniera, la vanità, gli impegni sociali, le interruzioni, le momentanee condizioni di salute. Nessuno, che non abbia osservato la politica esprimersi nell'azione giornaliera, può rendersi conto di come raramente il corso degli eventi sia determinato da intenzioni progettate deliberatamente, o di come spesso ciò che retrospettivamente sembra un'intenzione pienamente cosciente sia stato al momento governato e diretto da quello che è il fattore più potente di tutti: la catena delle circostanze .
Si capisce come, per uno storico come il Nicolson, il Congresso di Vienna si riassuma, soprattutto e prima di tutto, nei suoi protagonisti, nel gioco delle personalità, nell'azione dei personaggi. Maturi lo segue compiaciuto: è lì, con la matita in mano, ad annotare quel che è da notare. Ma è lì, anche, a correggere quel che è da correggere, a segnalar le lacune, a mettere a fuoco questo o quel particolare: un attento, preciso, sorve-