Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER
anno
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1961
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pagina
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595
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Walter Maturi, storico europeo 395
gliato commentatore, tutto rivolto al suo scopo: chiarire, penetrare, definire il quadro storico nella varietà dei suoi aspetti.
La lettura è, per lui, una forma di indagine. L'opera di H. G. Schenk, The aftermath of the napoleonic war , lo porta a meditare un altro problema, un problema centrale nella ricostruzione d'Europa, in quel dopoguerra napoleonico: la politica di Alessandro di Russia, le origini della Santa Alleanza. Il giudizio della storiografia tradizionale era improntato, in generale, ad una critica priva di indulgenza del famoso e pericoloso idealismo dello zar, al quale si contrappone il sodo realismo di Castle-reagh e il limpido razionalismo di Mettermeli. Con lo Schenk, l'angolo visuale cambia: è il tentativo di uscire dal binario del puro calcolo diplomatico, compiuto da Alessandro, il tentativo di dare una base morale e religiosa alla ricostruzione politica dell'Europa, che attira l'attenzione e ottiene il riconoscimento dello storico. Il successore di Castlereagh, Canning, aveva proclamato, alla morte di Alessandro: novus saeculorum nascitur ordo , nasce il nuovo ordine internazionale, basato sul principio ciascuna nazione per sé, e Dio per tutte. Nuovo? si domanda lo Schenk sì, certo. Ma ordine? No, certamente, anzi, l'opposto. Per secoli? Dopo un secolo, più. di un secolo, noi cominciamo a capire quel che avevano capito allora gli spiriti più chiaroveggenti: che la società europea si va disintegrando; che, se si va disintegrando, è proprio perchè ogni nazione ha voluto fare per sé; che, se ogni nazione fa per sé, Dio sarà contro di tutte, perchè son venute meno alla sua legge, alla legge della fratellanza e dell'amore.
Una prospettiva, questa dello Schenk, che sorge dall'esperienza viva della nostra epoca: e Maturi è pronto a sottolinearne il significato. Diffida, invece, delle novità, dei rovesciamenti troppo facilmente enunciati. Come, nello studio di Jacques Henry Pirenne, l'interpretazione della Santa Alleanza quale una fase, un aspetto del grande duello impegnato dai due grandi imperi russo e britannico sulla scena non dell'Europa soltanto, ma del mondo: non si estende, il gioco diplomatico, dal continente europeo alle Americhe, non investe forse l'intero spazio mondiale? Rivendica, il Pirenne, di aver sostituito all'angolo visuale della tradizione, ristretto all'Europa, una prospettiva che si estende dall'antico al nuovo mondo. Maturi è troppo informato conoscitore della bibliografìa dell'argomento, per lasciarsi sfuggire quel che v'è di arbitrario nella pretesa di novità: e addita nelle opere del Cresson e del "Webster dei precedenti ben chiari e definiti. Ed è troppo acuto interprete del fenomeno storico, per non cogliere quel che v'è di forzato nella tesi mondiale del Pirenne. Nel suo equilibrato giudizio critico, Maturi è disposto, piuttosto, a riconoscere la validità della spiegazione fornita dalla storiografia tradizionale dal