Rassegna storica del Risorgimento

MATURI WALTER
anno <1961>   pagina <597>
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Walter Maturi, storico europeo 597
tedeschi, e creare, con la confederazione germanica, un organismo abba­stanza solido da servir da baluardo contro l'espansione francese, xna non abbastanza forte da costituire una ragione d'allarme per l'Europa.
L'esame della storiografia sul Congresso di Vienna nelle sue opere più rappresentative e salienti si risolve così, in Maturi, in un dialogo dei massimi problemi , in cui si definisce la fisionomia del perìodo. Quel che egli cerca, nei suoi autori, è l'aggiornamento alle nuove visuali storiche,, sorte dalla sensibilità contemporanea: un aggiornamento che non è mai, però, infatuazione, accettazione del nuovo per il nuovo: che è, piuttosto lavoro di vaglio, di critica. È sensibile al fascino del paradosso, ma non se ne lascia conquistare* Le sue pagine su Guglielmo Ferrerò sono significative in proposito. Son note le due opere dedicate dal Ferrerò a Napoleone e al Congresso di Vienna: Avventura e Ricostruzione. Ed è nota la tesi che le ispira: la storia, configurata come il dramma eterno dell'innata follia umana, che lo spirito costruttivo cerca di arginare con un sistema di regole tanto utili quanto fragili, e che lo spirito di avventura, rompendo questi argini, scatena ogni tanto di nuovo sul mondo, obbligando gli uomini a ricostruire faticosamente gli argini distrutti, iprincipii abbattuti. La rivoluzione francese, vista sotto questa luce, appare come uno di questi momenti negativi del triste lavoro di Sisifo cui si riduce la storia degli uomini: ha scatenato sulla Francia, sull'Italia, sull'Europa lo spirito d'av­ventura, personificato nel Bonaparte: quello spirito d'avventura che non era altro che lo spirito della paura, la paura che si incuteva al nemico, e la paura che incuteva il nemico, in una fatale concatenazione, senza più limite ne freno. All'avventura nella visione del Ferrerò si contrap­pone la ricostruzione, a Napoleone, TaUeyrand. Talleyrand ha liberata la Francia e l'Europa dalla cerchia fatale dell'avventura e della paura, ha ridato alla Francia e all'Europa un ordine, una struttura, una base, con il principio della legittimità, con l'affermazione di un diritto pubblico europeo considerato come fondamento intangibile del nuovo edificio.
Un fuoco d'artificio, l'opera del Ferrerò, di cui Maturi ammira il' variopinto gioco. Ma non si lascia abbagliare. Punto per punto, con la sua precisa erudizione, con il suo pacato buon senso, con la sua scaltrita educa­zione critica, smonta l'appariscente, ma inconsistente costruzione, ricon­duce questa brillante fantasia storica alle proporzioni della realtà. II. Napoleone, il Talleyrand del Ferrerò scrive non sono che miti deli nostro tempo... Talleyrand era il mito della speranza, che dopo * l'avven­tura ' della seconda guerra mondiale sarebbe venuta la ' ricostruzione ' che avrebbe rimesso il mondo, sconvolto nel chaos dell'anarchia, sui binari della normalità e della legalità ... Cosi, ad esempio, il conte Sforza sognava di es­sere il Talleyrand della nostra epoca: avrebbe voluto far bandire dall'Italia