Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <12>
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A SartorélM
giungere l'intimo scopo di questo suo programma, e cioè coll'adottare la stessa organizzazione della società della scuola tedesca, per pre­tendere dal Governo l'istituzione nella regione dell'Alto Adige, di scuole popolari italiane parallele a quelle tedesche, coll'esigere dal-1'.Episcopato Vescovile di Trento Fimpartimento dell'istruzione reli­giosa nella sola lingua materna; e per quanto riguarda il Trentino, col sussidiare scuole e maestri, col donare acconci libri di istruzione e di premio, coli'istituire biblioteche circolanti e gabinetti di lettura, ecc. ecci Donde risulta come nella riposta mente dei promotori l'azione sociale dovesse essere soprattutto politica, poiché mentre mirava a infondere nelle popolazioni rurali del Trentino i medesimi ideali separatisti che agitavano le anime della popolazione delle città, tendeva contemporaneamente a tutelare nella regione dell'Atto Adige il possesso nazionale, col rafforzarne ed allargarne le ragioni etniche, facendole possihilmenìe confondere col confine assegnatole dalla natura. Mi piace di insistere sopra questo carattere essenziale della Pro Patria, il quale fu mantenuto anche dalla successiva Lega Nazio­nale, perchè fu posto in dubbio in un commento ai miei artìcoli, pubblicato nel fascicolo di dicembre 1915 della Bivista d'ItaUa. L'autore che era allora estraneo al Trentino, non conosceva le aspi­razioni e i propositi scambiati naturalmente nel retroscena politico, quantunque notori fra gli uomini di partito, ed egli fu indotto a pronunciare il suo giudizio sulla semplice impressione delle afferma­zioni contenute in quegli scritti: cioè, che non si dovesse costituire una società con intendimenti politici, bensì col semplice scopo della conservazione dell'idioma nazionale . Ma è ovvio che l'affermazione derivava da evidenti ragioni di tattica, quando si sappia, che, per rivolgere l'attività sociale alle vallate, conveniva svestirla di ogni apparenza politica, anzitutto, per non turbare proprio alla vigilia delle elezioni politiche il partito clericale, che nelle vallate dominava, e che anzi volevasi guadagnare nella sua parte migliore, essendo altrimenti assurdo io sperare di poter raccogliere attorno a un ideale nazionale tutto il- paese, e poi perchè soltanto a mezzo di una società apolitica era ammissibile, l'istituzione, secondo le leggi austriache, di gruppi filiali in .tute i piccoli centri di montagna, ove aspirava di arrivare la nostra propaganda. Anche i Tedeschi e gli Slavi avevano dovuto sottomettersi a costituire le loro società scolastiche nella stessa forma apolitica, riserbandosi naturalmente di esplicare la riposta ra­gione politica soltanto dopo ottenuta l'approvazione governativa; e tanto più si imponeva il più; prudente riserbo all'esiguo partito di azione italiano, se non voleva esporre subito i suoi atti ai rigori del Governo.