Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER
anno
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1961
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pagina
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602
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602
Franco Valsecela
Con la seconda guerra mondiale, la revisione si spinse ancora più in là: mentre l'austriaco Srbik accentuava, nel Mettermeli, l'aspetto ce imperiale , l'idea di ima grande compagine medioeuropea sotto la guida di Vienna, in cui l'impero austriaco ritrovava la sua missione storica, Fin glese Cecil sottolineava invece l'aspetto europeo ed antinazionalistico dell'opera del Mettermeli; e tutta una serie di storici abbiamo già ricordato il Viercck, la Strauss celebrava in Metternicb il precursore della lotta contro le infatuazioni del sentimento nazionale, lo spirito chiaroveggente che aveva additato, al suo sorgere, il pericolo rappresentato dal principio di nazionalità, con la sua potenza esplosiva e dissolvitrice, per la pace e la stabilità d'Europa.
Il rovesciamento delle posizioni ottocentesche è, cosi, totale. Con tutte le conseguenze degli atteggiamenti del genere: la radicalità delle tesi, la forzatura delle argomentazioni, e il proiezionisino storico , la proiezione dei sentimenti, delle esperienze, delle esigenze del presente, sull'interpretazione del passato. Più valide, in sostanza, le osservazioni avanzate dalla vecchia e solida storiografia della fine del secolo passato. L'osservazione di Albert Sorel, sul contenuto ancor più sociale che politico del conservatorismo di Metternicb e del suo antinazionalismo: bisogna rendersi conto che la rivoluzione, in Francia di impronta soprattutto sociale, era divenuta in Europa soprattutto nazionale; e che, se i governi volevano fermare, almeno momentaneamente, la rivoluzione sociale, dovevano affrontare la rivoluzione nazionale . L'osservazione di Ottokar Lorenz, dello stretto legame fra la concezione antinazionale di Mettermeli e la struttura dello Stato che egli governava: nella lotta contro le nazionalità, il plurinazionale e supernazionale impero asburgico combatteva la lotta per la sua stessa esistenza.
Il saggio di Maturi su Metternicb si fonda su queste premesse, è la conclusione di queste premesse: l'oculato e accurato bilancio di un secolo di evoluzione storiografica. Qualcosa di più di un bilancio: una sintesi, che riassume in sé le differenti prospettive, le elabora, le fonde in una organica visione.
In sostanza, Maturi vede la concezione e l'azione politica di Metternicb impostata, essenzialmente, su due poli. Anzitutto l'idea d'equilibrio, il ritorno all'idea settecentesca dell'equilibrio, come norma dell'assetto internazionale. L'educazione illuministica porta Metternich in questa direzione; l'esperienza rivoluzionaria e napoleonica lo rafforza in questa convinzione. Sin dall'inizio della sua attività diplomatica, egli ebbe la sensazione che sul piano intemazionale non vi fosse nulla di stabile e nulla vi sarebbe stato, fino a che al posto del sistema egemonico rivoluzionario francese non si fosse restaurato il vecchio sistema degli Stati europei, fondato sul principio di equilibrio .