Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER
anno
<
1961
>
pagina
<
603
>
Walter Maturi, storico europeo 603
L'idea dell'equilibrio internazionale. E l'idea della stabilità politica e sociale, la difesa del principio d'autorità, come unica garanzia della stabilità, come insostituibile pilastro dell'ordine.
Tutta la politica di Mettermeli non è che l'applicazione di queste due idee fondamentali. È la lotta per l'equilibrio contro ogni forma di minaccia eia essa costituita dall'imperialismo napoleonico o dalle aspirazioni di egemonia russe; è la lotta per l'ordine costituito contro ogni tentativo di sovversione, sia esso costituito dal nazionalismo tedesco o dal patriottismo italiano. Se il prussiano von Stein, con i suoi progetti germanici, gli appare come il vero perturbatore dell'ordine pubblico in Germania ed in Europa, le evocazioni della grandezza romana dei patrioti italiani gli appaiono vuote fantasmagorie. La funzione di guida che egli riserva all'Austria in Germania e in Italia è per lui non un fine, ma un mezzo: il mezzo per distruggere lo spirito dell'unità e le idee di costituzione.
L'argine, che egli ha elevato contro le forze sovvertitrici con il suo sistema , sul terreno internazionale come sul terreno interno, è condannato a logorarsi progressivamente: si sgretola e si sfalda, sino a crollare all'urto della grande scossa rivoluzionaria del 1848. Abbandonate le redini del potere, non è più che un sopravvissuto: spettatore, e non più attore, sulla scena politica europea. Ed è come spettatore, non come attore, che assiste, nel 1859, al tramonto della potenza asburgica in Italia: muore al* l'indomani di Magenta, alla vigilia di Solferino.
* * *
Maturi storico europeo è tutto concentrato su di un problema: la ricostruzione dell'Europa, dopo gli sconvolgimenti rivoluzionari e napoleonici. Vi sono, è vero, i suoi studi sulla diplomazia napoletana, sulla politica estera italiana. Ma appartengono ad un altro settore di interessi, appartengono al grande filone dei suoi studi sul Risorgimento, o muovono da una spinta archivistica, dal suo contributo alla collezione dei documenti diplomatici italiani. Si tratta di lavori di ricerca, di monografie, che costituiscono dei contributi immediati e diretti all'indagine scientifica.
Gli studi europei , invece, si muovono in un'altra direzione: [appartengono, piuttosto, alla storia della storiografia: mirano a riassumere lo svolgimento dell'interpretazione storiografica, a valutarne i risultati, a fare il punto , insomma, della navigazione... Sono lavori di orientamento, non di ricerca: un tentativo di rendersi conto, nell'esame dell'Europa del 1815, del punto di partenza europeo del Risorgimento italiano, quasi a stabilire la solida base, su cui fondare l'edificio delle ricerche ulteriori.
FRANCO VALSECCHI