Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER ; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1961
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pagina
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606
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Emilia Morelli
alla base di questa; contro una unità europea imposta da un conquistatore, come poteva concepirla Napoleone.
D'accordo con Omodeo, Maturi riconosceva la influenza determinante; del pensiero del Guizot e la sostituzione, nell'ambito di questa ideologia, dell'Italia alla Francia come nazionegiuda, ma gli pareva giustamente che l'unione europea per Mazzini non si realizzasse nelle accademie, nelle biblioteche e negli archivi come l'aveva gustata Leibnitz, né nella cultura militante, come credeva Voltaire, ma spalla a spalla cogli altri rivoluzionari , per arrivare alla Europa degli Europei in contrapposizione alla Europa francese. Di qui, sul piano scientifico, il suo spingere allo studio non di una letteratura modello, ma di quella di tutte le nazioni e, sul piano politico, il distacco dal juste milieu del Guizot, che non poteva essere l'ideale di un rivoluzionario democratico quale era Mazzini.
H conservatore illuminato francese Guizot, sebbene protestante, non aveva alcuna intenzione di spiantare il cattolicesimo. Il Mazzini si credeva apostolo d'una nuova religiosità misticoromantica e oltre il Papato, mirava a schiacciare la monarchia e l'aristocrazia, che, nonostante la rivoluzione francese, erano ancora in piedi nell'Europa. Di questa rivoluzione, invece, riprendeva un altro ideale, quello dell'emancipazione dei popoli e della fine della diplomazia tradizionale , colui che sentiva d'incarnare in sé la sacra legge d'Europa, che consisteva nel movimento... nella inesauribile capacità di trasformarsi per sopravvivere .
Mi pare singolarmente acuta, a questo punto, una osservazione del Maturi: Nel disegnare la nuova Europa da contrapporre alla vecchia Europa di Mettermeli, Mazzini slargò il concetto di Europa da mondo europeo centro-occidentale al mondo slavo. Era una. rivoluzione nel concetto di Europa, perchè gli Slavi nell'Occidente erano considerati popoli inferiori . Mazzini, infine, secondo Maturi, concepiva l'Europa come un tutto indivisibile, che non dovesse sciogliersi in unioni regionali.
Profeta di quella nuova Europa che l'inglese Grifiìth aveva sognata nell'intervallo fra le due guerre, secondo un ideale che andava prendendo consistenza anche dopo il secondo conflitto mondiale, non può, quindi, essere considerato Mazzini. Noi oggi dobbiamo basarci su una realtà diversa da quella concepita dal Genovese. Si sono costituiti, infatti, in Stati le nazionalità come Mazzini aveva preconizzato, ma per vie diverse da quelle additate da lui e, lungi dal segnare la fine della diplomazia, ne segnarono nuovi trionfi . Non solo, ma le formazioni politiche mazziniane a sfondo europeo piuttosto che formazioni politiche internazionali, furono coalizioni di rivoluzionari nazionali.