Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <13>
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Ma Società Pf Patria e il suo tam-po 13
Tuttavia, nemmeno quelle affermazioni bastarono a stornare il sospetto dal Governo, per dire il vero non infondato, che si trattasse di azione politica, perchè avendo la commissione eompilatrice dello statuto cercato di adombrare entro frasi generiche lo spirito nazio­nale informatore dell'azione sociale, precisando anche i mezzi per l'esecuzione, il vigilante Governo traeva motivo dalla espressione ambigua di una frase per proibire la costituzione della società come contraria alla legge tanto nella sua organizzazione, dovendosi consi­derare come nna società poetica, quanto riguardo al suo scopo e ai mezzi proposti per l'adempimento di esso, ordinando di desistere da ogni agitazione, e di restituire le offerte agli oblatori colla minaccia di pene severe in caso di inosservanza .
Per quanto l'avvenimento fosse capitalo doloroso e inaspettato, perchè non si supponeva che il Governo potesse palesare una così aperta parzialità a favore degli avversàri pantedeschi, i quali, irre­dentisti essi pure, non avevano cessato per un momento di prospet­targli lo spettro dell'irredentismo italiano, tuttavia non valse a sco­raggiare gli animi e a scuotere gli ormai saldi propositi di arrivare al successo.
Fortunatamente si era ormai entrati nel periodo elettorale, per l'elezione di nuovi deputati al Consiglio dell'Impero, e questa circo­stanza offriva una eccellente occasione, per continuare con maggior fervore l'agitazione nazionale, e; per trasportarla nel campo politico, approfittando delle disposizioni relativamente larghe di libertà di di­scussione e di stampa, accordate dalla legge nei periodi delle .elezioni politiche.
Un fatto poi, avvenuto nell'Ultima tornata del Consiglio dell'Im­pero, era venuto a proposito per sfruttare la magnifica preparazione morale, nella quale si trovava il paesia seguito alla agitazione Pro Patria.
Il deputato Dr. Pietro Lorenzoni di Cles, vi aveva preso la pa­rola per protestare a nome dei colleghi di parte liberale contro l'ere­zione di un ginnasio e di scuole tedesche nel Trentino, dichiarando che siffatte istituzioni offendevano apertamente il sentimento della popolazione tutta italiana,. ed erano contrarie allo spirito della co­stituzione.
Il Ministro della pubblica istruzione protestò a sua volta contro queste osservazioni fatte a nome dei deputati liberali, ingegnandosi