Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <16>
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A. Santarelli
prima recati i loro voti : e della depressione morale, che al doloroso disinganno era seguita, si era giovato* Governo per dividere il paese e soffocarne quasi completamente la voce.
In questa condizione si trovava la rappresentanza politica del Trentino al principio del 1885. Sparpagliata su tutti i banchi della Camera austriaca e al servizio di tutti i partiti, era in ogni luogo im­potente a tutelare l'interesse e il prestigio del proprio paese.
In condizioni non differenti si trovava la deputazione adriatica in quella Camera, e il giornale L'Istria, facendosi interprete alla fine di febbraio 1885 del bisogno universalmente sentito di una intesa nei problèmi nazionali, scriveva:
E che cosa faranno gli italiani? La risposta non può essere dubbia e diversa dalla seguente: seguire l'esempio delle altre razze, e costituire alla lor volta un gruppo di deputati italiani, solida- mente legati per quanto concerne la difesa e il sostegno del prin- cipio di nazionalità.
Gomvien prendere al più presto gli opportuni concerti preii-* minari fra i più influenti patrioti delle varie regioni, estendendo le pratiche ben inteso anche alStentino e alla Dalmazia .
Al ehe il dottor Bertolini, dopo avere premesso nel Raccoglitore dì Rovereto che l'unione era stata invano tentata nel 1873, sog­giungeva:
Gii italiani prescindendo dalle questioni di liberali e clericali, non possono unirsi ad alcuna delle due correnti -che combattono * non tanto prò patria quanto prò imperio, e cioè, né ai tedeschi cui sempre pare che si germarizzjL troppo poco, né agli slavi che vor- rebbero bandire la nazionalità ita nana dal litorale e dalla Dalmazia.
Doversi quindi attendere l'esito delle elezioni .
Con tale conclusione il dottor Bertolini faceva sottilmente com­prendere che l'unione auspicata sarebbe stata possibile soltanto se l'esito delle elezioni avesse messo in campo uomini disposti a staccarsi da quelle correnti che li avevano sino allora travolti al punto da trovarsi liberali italiani contro clericali italiani, liberali trentini contro liberali adriatici, tuM militanti in campi nemici agli uni e
agli altri. V
JJ- necessità di rinnovare I unione tra il popolo trentino, in­franta nel 1873, si imponeva, come abbiamo detto, anche ai migliori uomini del partito conservatore, e frattanto la Voce Cattolica, l'organo di un partito che era anche quello dei nobili austriacanti, aveva pub­blicato con sbalordimento di questi ultimi, e con non minore sgra­dita sorpresa del Governo, le proteste della nobiltà italiana e dei 177 comuni contro i deputati tedesco -austriacanti HLppolitjr e Terlago,