Rassegna storica del Risorgimento

1850-1852 ; CATTOLICI ; CAVOUR, GUSTAVO BENSO DI ; SARDEGNA (RE
anno <1961>   pagina <646>
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GUSTAVO DI CAVOUR E LE IDEE SEPARATISTE NEL DIBATTITO POLITICO-RELIGIOSO * DEL 1850-52 IN PIEMONTE m
In una sua lettera del 27 marzo del '60 al Paganini, allora docente dì filosofia presso l'Università di Pisa, rimasta tuttora inedita, Gustavo di Cavour lamentava la carenza di studi seri e spassionati sul problema dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa, mostrandosi insoddisfatto delle ten­denziose conclusioni degli ultraregalisti , da un lato, e dei canonisti troppo esclusivamente romani dall'altro. Per quanto fosse generalmente ritenuto vicino ai cattolici più. intransigenti, essendo rimasto fino al 1851 tra i collaboratori dell'intransigente Armonia, che aveva contribuito a fondare nel '48, Gustavo di Cavour rivela una volta di più in questa let­tera quanto resti viva in lui l'eredità del pensiero liberale:
...la quistione oggidì non è più soltanto tra due contendenti; scrive cioè tra il Sacerdozio e l'Impero, che quistionarono per tanti secoli sui limiti delle loro prerogative senza mai essere ginnti ad accordarsi sopra una base razionale e durabile. E entrata in campo come terzo litigante la libertà individuale, che ha anche molti richiami da fare. I filosofi ora dovrebbero occuparsi molto del modo di fare non più, come in antico, i due lotti di San Pietro e di Cesare; ma bensì di determinare, finché si può razionalmente, la parte eziandio che deve farsi all'autonomia individuale del libero cittadino. Ecco un argo­mento, ancora nuovo dopo tante acerrime discussioni, sul quale vorrei particolarmente richiamare la di Lei attenzione. Esso presenta molte difficoltà, specialmente nelle sue applicazioni a parecchi fatti sociali. Una delle più ardue e spinose si è quella del matrimonio sotto il Iato religioso, civile e naturale. Inoltrandosi in questa quistione si cade in un ginepraio... e dopo avervi pensato per anni, e presa una parte attiva ad una discussione parlamentare che ebbe luogo da noi sei o sette anni fa, mi trovo ancora molto dubbioso sopra .gravi punti . *1
La lettera del 1860 rievoca dunque tutto un travaglio di pensiero, ed Una dura lotta politica, sulla quale, a nostra volta, riteniamo doveroso di gettare maggior luce, soffermandoci particolarmente su dibattiti e scritti di quegli anni fra il '50 e il '52, che videro il primo emergere, in Piemonte, di tesi liberali separatiste, e di proposte favorevoli all'introdu­zione del matrimonio civile. Ci occuperemo soprattutto degli scritti dello stesso Gustavo di Cavour e di Luigi Amedeo Melegari, che per ragioni
*) Carlo Pagano Paganini, dopo esser stato docente di filosofia razionale e morale nel Liceo di Lucca dal novembre del '49, doveva passare alla cattedra di filosofia razionale all'Università di Pisa nel 1855. Sulla sua attività di docente si vedano i cenni di A. GÀM-BABO, in Educazione e politica nello relazioni di R. Lambruschin icori Aponi, Gioberti e Rosmini, Torino, 1939, p. 99 (e la nota bibliografica da lui fornita). Nella Biblioteca gover­nativa di Lucca si conservano in tatto set lettere inedite di Gustavo di Cavour al Paganini.