Rassegna storica del Risorgimento
1850-1852 ; CATTOLICI ; CAVOUR, GUSTAVO BENSO DI ; SARDEGNA (RE
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1961
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Ettore Passerin d'Entrèves
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ancora più chiari, ispirate esclusivamente agli interessi dello Stato): ed appunto nell'interesse dello Stato i liberali del Risorgimento collegano al loro riformismo politico, di tono assai moderato, un più audace riformismo che potremmo definire ecclesiastico, in quanto mira a rinnovare spirito e strutture della società ecclesiastica, cioè specificamente della Chiesa cattolica, in grembo alla quale essi vorrebbero esercitare, direttamente o indirettamente, un'influenza quasi rivoluzionaria. Negli articoli del Risorgimento che riguardano la Chiesa ed i rapporti tradii potere civile e quello ecclesiastico troviamo spesso per es. degli accenni ad una scuoia cattolica indipendente (quella di etti essi stessi si considerano il portavoce, in Piemonte), e la più numerosa ma disprezzabile schiera dei cattolici legati ai curialisti, di coloro che obbediscono, in generale, agli impulsi che provengono dalla Roma curiale e temporalista. Molto spesso anche le questioni politicoreligiose in cui l'aspetto più strettamente religioso ha un peso determinante, vengon presentate ed affrontate muovendo da premesse nettamente politiche, od escludendo che la visuale dei cattolici di più stretta osservanza possa esser dominata da sincere preoccupazioni religiose: si accusano il clero e i cattolici intransigenti di politicizzare tutto, per più o meno palesi fini mondani, ma ci si pone ugualmente e senza ambagi, talora anche inconsapevolmente, sul terreno della polemica politica. Fra i molti, citeremo in tal senso almeno un articolo del 6 settembre '52, intitolato I vescovi di Francia, dove si perveniva addirittura a contrapporre l'episcopato francese, con il suo felice spirito di indipendenza, con la sua illuminata saggezza, alla schiera dei settatori del privilegio , ai fanatici della reazione , mossi ben più da' ambizioni politiche che da vero zelo religioso, e dai quali veniva provocata la permanente tensione fra i governi più illuminati e la Chiesa. Che questo spirito d'indipendenza, sopravvissuto nell'episcopato francese, fosse radicato nelle tradizioni gallicane, non era dubbio, secondo l'articolista del Risorgimento'.
L'autorità propria nelle cose teologiche, la~competenza giurisdizionale nelle canoniche e l'inamovibilità, fecero di ogni vescovo [non solo in Francia, dunque] il naturale tutore delle competenze della sua chiesa, acquistate con titolo scritto o per consuetudini, che i canoni rispettano; fece di ogni episcopato provinciale e nazionale riunito il naturale garante dei diritti, delle franchigie della chiesa nazionale. Nobilissima missione è questa di libertà e di nazionalità, molto analoga a quella dei Parlamenti giudiziari e delle altre grandi corporazioni dello Stato, che si opponevano nei passati secoli alle usurpazioni monarchiche. Nella vasta società dei fedeli che dicesi chiesa, come nelle società politiche, l'opposizione era rappresentata dalle aristocrazie. H patriziato civile procurava di frenare