Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <17>
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La Società Pro Patria e il suo tempo 17
facendo cosi chiaramente intendere quale sarebbe stata la via cbe si proponeva dì seguire nella imminente campagna elettorale, i
La quale campagna elettorale fu esclusivamente ispirata e domi-nata dal problema nazionale raccolto nel motto Pro Patria.
Intanto il Raccoglitore di Rovereto era autorizzato a pubblicare che il Comitato rinunziava al ricorso contro il decreto che vietava l'istituzione della società, ma che avrebbe ripresentato un nuovo sta­tuto, e siccome questo si sarebbe attenuto rigorosamente alle formolo, entro le quali lo SchuVuerem austriaco viveva e prosperava, si sarebbe potuto ritenere che il Ministero non avrebbe potuto fare per gli ita­liani una eccezione .
L'idea era così tenuta viva, oltre che dalla agitazione elettorale e dalle proteste dei comuni che si pubblicavano a spizzico nelle co­lonne del giornale, dalle unanimi dichiarazioni degli oblatori che ri­nunciavano alla restituzione dei fondi a favore della società da co­stituire, mentre il Gomitato promotore, novamente riconvocato che aveva rieletto suo presidente il dottor Carlo De Bertolihi, presentava al Governo il nuovo statuto, che conservando alla società il titolo auspicatore : Pro Patria, era la letterale traduzione dello statuto dello Schulverein.
A pochi giorni di distanza il dottor Bertolini, che era anche il deputato uscente del collegio urbano di Rovereto, pubblicava il suo programma politico colle parole :
II mio programma comprende la difesa di ogni diritto politico garantito dalla costituzione, e segnatamente di quello della lingua e della nazionalità; per conseguenza l'opposizione ad ogni conato di ridurre le nostre scuole già vivaio di uomini illustri nelle * scienze e nella italiana letteratura - a misere e sterili succursali della associazione scolastica tedesca .
R dottor: .'Giovan Battista Debiasi candidato pel collegio rurale di Rovereto :
Sono nato e morrò italiano. La causa della libertà troverà sempre in me un difensore se non abile certo irrevocabile .
fl deputato barone Ciani pel collegio urbano di Trento e il dottor Pietro Lorenzoni nel collegio dell'Anaunia, impostavano la loro can-
1 pelle pratiche colla direzione della Ttopfr. Cattolica, per la inserzione della protesta avevo incaricato un intelligente giovane sacerdote fervente di italianità, Don Gennari di I/evieo, allora cooperatore a Bovereto presso VJrcìpretale di San Marco. Egli assolse il compito con pieno successo; ma furono lunghe giornate di trepidazione quelle che precedettero immediatamente alla pubblicazione, la quale parve per un momento dovesse mancare.
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