Rassegna storica del Risorgimento

1850-1852 ; CATTOLICI ; CAVOUR, GUSTAVO BENSO DI ; SARDEGNA (RE
anno <1961>   pagina <656>
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656 Gustavo di Cavour e le idee separatiste in Piemonte
liarsi insieme . Dopo aver cercato per un. po' di controbattere questa inclinazione anticostituzionale, ch'egli stimava, come il Rosmini stesso, nefasta, aveva dovuto constatare che la sua posizione si faceva sempre più difficile, sentendo pesare su di lui la disapprovazione di molte persone che venero e rispetto, specialmente di vari vescovi piemontesi, che già avevano mosse querele dell'andamento in cui io manteneva VArmonia .l) Dunque malgrado l'adesione ad una notevole ed ancora non sospetta frazione della école mennaisienne, Gustavo veniva a trovarsi sempre più isolato, nell'ambiente cattolico piemontese, che subiva l'influenza della politica aiitouelliana, e il contraccolpo dell'indirizzo progressivamente anticuriale impresso alla politica subalpina dai liberali governativi. Lo stesso Rosmini, che pur aveva disperatamente difeso presso Pio IX, nel '49, la validità di una politica costituzionale e guelfonazionale, stava su certi punti ripiegando, ed ammoniva Gustavo, perchè gli pareva avesse fatto delle concessioni un po' pericolose, atte a generare equivoci, negli articoli sul matrimonio civile pubblicati sull'armonia. Contrapponeva anzi agli articoli dell'amico degli articoli di tono più intransigente, cercando però ancora di porsi come mediatore fra Gustavo e gli oltranzisti, e scri­vendo in tal senso al migliore amico che gli restasse in quel gruppo, al vescovo d'Ivrea Luigi Moreno. 2) Ma ormai le scelte eran fatte da una parte e dall'altra, e le posizioni contrapposte tendevano anzi a farsi più rigide. Gustavo di Cavour doveva ancor lamentarsene amaramente in una let­tera al Rosmini del gennaio 1852.
i) La lettera di Gustavo è stata edita, a rara di A. VALLE, stilla Rivista rosminiana, a. LTV (1960), fase. IV, pp. 291-292, ed è datata Torino, 13 maggio 1851: oltre al brano da noi citato, è notevole un cenno alle confidenze fattegli da Camillo, sull'indirizzo della polìtica del gabinetto azegliano, di cui faceva parte: Mio fratello mi assicura che per ora è dismesso il pensiero di presentare una legge sul matrimonio civile... ; il governo ai riprometteva anche, secondo Camillo, di fare il possibile per appianare le difficoltà insorte con Roma papale.
2) Gli articoli del Rosmini furono pure raccolti in volume, e ristampati più volte (da ultimo nella raccolta Scritti sul matrimonio, Roma, Tip. del Senato, 1902). Sull'atteg­giamento assunto dal Rosmini in questo periodo mi permetto rinviare ad una relazione da me presentata al convegno di studi rosminiani dell'agosto 1961, che verrà prossima-mente pubblicata nella Rivista rosminiana,
3) Gustavo scriveva testualmente; Disgraziatamente ora e qui (hìc et mine) i liberali sono di mal umore contro il clero e la Santa Sede, ed i sinceri cattolici sono per lo più. prevenuti contro il liberalismo e contro le istituzioni costituzionali; che se tutti non trovatisi in tale disposizione di spirito almeno temono di passare per mezzo eretici amando il sistema costituzionale mentre da molti si sappone che il Sommo Pontefice l'abbia in avversione... In questo caso non mi pare prudente stabilire un giornale che sia nello stesso tempo cattolico e liberale, ma sembrami applicabile la massima evangelica Nolite projicere sermonem ubi non est auditus. D'altronde se sarò eletto deputato, come pare assai probabile, parlerò chiaro in Parlamento... : lett. datata da Torino, 5 gennaio '52, in Rivista rosminiana, a. LV (1961), pp. 202-203.