Rassegna storica del Risorgimento
1850-1852 ; CATTOLICI ; CAVOUR, GUSTAVO BENSO DI ; SARDEGNA (RE
anno
<
1961
>
pagina
<
660
>
660 Guatavo di Cavour e h idee separatiste in Piemonte
zamenti, ed oggi ancora vengono riguardate con un'ombra di ironia sprezzante da certi studiosi del problema. *)
Non manca di acutezza, anzitutto, il rimprovero rivolto da Gustavo di Cavour congiuntamente ai giureconsulti [che] dicono separabile nel matrimonio la ragion di contratto da quella di sacramento , guardando così soltanto al cittadino, astrazion fatta da ogni sua religiosa credenza , e agli ecclesiastici [che]... considerano esclusivamente il fedele . H fedele cattolico deve esser insomma del tutto ubero di seguire le prescrizioni della legislazione canonica, ma non può ricusarsi dalPosservare le prescrizioni del potere civile miranti a meglio fissare lo stato dei coniugi e della prole, nell'interesse ancbe della pubblica moralità, e per questo non appare certo eccessiva l'esigenza d'una registrazione di carattere propriamente civile.2) Riassumendo le conclusioni di Custavo di Cavour, in un articolo apparso ugualmente sul Cimento, il sen. Alessandro Pinelli faceva sue le critiche rivolte dal marchese di Cavour ai giureconsulti di scuola Feb-broniana , ed alle loro ipocrisie : la legge, soggiungeva, dee essere l'espressione più schietta, più maestosa della pubblica coscienza . Ma invece di dedurre da queste premesse antifebroniane, antigiurisdizionaliste, l'assoluta infondatezza della teoria che separava il contratto dal sacramento, nel matrimonio, perveniva attraverso la logica separatistica (che forse il Melegari gli aveva insegnato), ad un diverso punto d'arrivo:
La Chiesa... non più sorretta da un'azione del potere civile che ne promuoveva la disciplina a condizione di curarne l'osservanza, e di soprav-vederne i ministri che esercitavano una certa qual parte dell'autorità dello Stato, la Chiesa deesi informare di quello spirito di indipendenza che sorge dalla libertà assicurata anche esteriormente alle coscienze. Al postutto... se non si vuole che dal matrimonio risulti solo un vincolo religioso, ma... pure un vincolo civile, è di tutta necessità cadere in uno di questi supposti: o togliere cioè al potere civile quell'azione sul matrimonio che gli deferisce il contratto formato dal consenso dei contraenti che si promettono vicendevolmente fedeltà ed unione per tutta la vita, e trasferisce ogni autorità a questo riguardo alla Chiesa; o concorrendo questa a sottoporre alla sanzione religiosa siffatta unione, nella sfera di quel potere che essa esercita sulle coscienze... essa stessa dee rispettare le prescrizioni delle leggi dello Stato, in tutto ciò che alle proprie dottrine non si oppone . 3)
1) Alludiamo appunto alle valutazioni di . VITALE, nel citato saggio su II tentativo di introdurre in Piemonte il matrimonio civile, ecc., pp. 3452.
2) Art. cit., in // Cimento, p. 592.
3) Il Cimento, a. I (1852), voi. 2, pp. 275-276.