Rassegna storica del Risorgimento

1850-1856 ; TECCO ROMUALDO ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1961>   pagina <664>
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664 La politica orientale sarda nei dispacci del Tecco {1850-1856)
democratici quarantotteschi per i problemi balcanico e turco e dal rinno­varsi e forse su questo tasto si è insistito troppo delle prospettive balbiane sulT inorientamento austriaco. Esemplare è, per questo aspetto, il carteggio del più autorevole fra quegli agenti: il più autorevole, sia per la lunga esperienza di cose orientali, sia per l'import anza primaria della sede in cui rappresentava il regno di Sardegna.
Il barone Romualdo Tecco, residente a Costantinopoli, era diploma­tico probo, attento e di trentennale attività in loco. Conoscitore come pochi del mondo turco, si trovava a Costantinopoli dal 1825, quando, appena ventitreenne (era nato a Boves il 4 luglio 1802 da Carlo e da Rosa Barba-roux, sorella del conte Giuseppe), vi si era recato, lasciando Roma, ove nel 1816 aveva seguito lo zio rappresentante Sardo. Già accostatosi con passione allo studio delle lingue orientali, era stato applicato alla legazione; nel 1827 era diventato dragomanno onorario e, recatosi nel Libano per perfezionarvisi nella lingua araba, non solo aveva cooperato ai negoziati per il trattato sardo-siriano, ma aveva acquistato tale prestigio come esperto di lingue, costumi, ambienti orientali e come-autore di numerose memorie sulle monete d'Oriente da esser consultato dagli stessi ulema e da ricevere l'incarico (poi non espletato) della tradu­zione in arabo della Bibbia. Secondo dragomanno, dal 1834, della Lega­zione presso la Turchia, aveva brillantemente sostituito nel 1844 il mini­stro residente Pareto nella vertenza col bey di Tunisi, poi aveva assolto delicati incarichi a Smirne e, dal 1846 consigliere di legazione (1 titolo di barone gli era stato conferito l'8 marzo di quell'anno in occasione del matrimonio con la contessa Carolina Corsi di Bosnasco), aveva condotto come plenipotenziario, dall'agosto 1847, le trattative per il rinnovo del trattato commerciale sardoturco. Chargé d'affaires en titre dal 30 giu­gno 1848, aveva saputo ottenere il riconoscimento della bandiera trico­lore da parte della Turchia e, soprattutto, era stato lo stimolatore e in parte l'esecutore della politica del Perrone e del Gioberti mirante a solle­vare contro l'Austria Magiari e Slavi meridionali. La costituzione d'un consolato sardo a Belgrado, l'appoggio dato all'inviato Marcello Cerruti, l'assistenza al colonnello Monti specialmente nell'opera di liquida­zione e di rimpatrio della sfortunata legione ungherese avevano mostrato con tutta evidenza l'ampiezza e la solidità delle sue conoscenze nel mondo dirigente orientale e anche l'appassionata sua partecipazione all'opera nazionale del Piemonte.x) Non per pura retorica Alessandro
J) Per tutte queste notizie cfr. Archivio di Stato di Torino (A. S. T.), Lettere Ministri Porta Ottomana,passim, e ivi. Registri lettere della Segreteria estera. Anche G.B. BOREI.U Note storico-bibliografiche, Torino, 1888, passim. In generale, sol problemi della politica.