Rassegna storica del Risorgimento

1850-1856 ; TECCO ROMUALDO ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1961>   pagina <666>
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666 La politica orientale sarda nei dispacci del Tèàpo (1850-1856)
Questo è il hit motiv di tutta l'azione del Tecco, anche se non si può affermare ch'egli possieda una piena, chiara consapevolezza delle diversità fra la politica del 1848-1849 e quella del 1853-1856. In realtà, egli sembra trovarvi una sostanziale continuità attraverso quella politica democra­tica con mezzi dinastici, che era stata la breve illusione di Gioberti primo ministro. Ad ogni modo, egli, se è un politico moderato, è pure uno strenuo assertore dell'iniziativa nazionale del Piemonte, e perciò dal suo posto di osservazione si sforza di cogliere, spesso con esortazioni anche troppo franche e calorose per un diplomatico esecutore , ogni appiglio utile a far riprender a Torino la guida nella duplice gara con l'Au­stria e con i mazziniani.
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Nel corso del 1850, mentre plaude alle leggi ecclesiastiche come a prova eloquente della conduite courageuse, libérale et sage del go­verno, *) il Tecco inneggia al principe impérissable de notre nationalité , raccomandando instancabilmente di tener conto dell'aiuto che la Turchia potrà dare ad esso. Perciò si preoccupa di eliminare malumori e sospetti derivanti dallo scambio di onorificenze tra Torino e Tunisi, e con molti mesi di fatiche riesce a sopire i risentimenti del sultano, che vi ha visto una menomazione della sovranità sempre rivendicata sul bey. 2) Ma già il 25 febbraio del 1851 affaccia decisamente la tesi d'una alleanza con la Porta in vista di una futura azione antiaustriaca. I progetti viennesi di estendere la Confederazione germanica, pericolosi per la Turchia, sem­brano al Tecco che si fa forte anche del consenso dell'ambasciatore inglese, Sir Stratford de Redcliffe3) da combattere anche nell'inte­resse italiano. Il governo subalpino potrebbe, associandosi a quello otto­mano, ottenere poi in cambio che la Turchia, puissance européenne , si unisca nell'impedire l'inclusione dei possessi italiani dell'Austria nella Confederazione. Nel sottolineare la possibilità, così facendo, di raccogliere intorno a sé le forze degli emigrati lombardoveneti e di quelli ungheresi e polacchi, il Tecco tocca con vigore il punto dolente dell'egemonia asbur­gica fondata sui trattati del 1815:
Puisque dès quo cette Puissance [l'Austria], après ètre devenue ralliée nécessaire de la Russie et après avoir entrarne aussi la Prusse dans
*) Lettere 15 gennaio e 25 aprile 1850.
2) Lettere 25 settembre, 5,15, 25 dicembre 1850 (il 19 dicembre era stata presentata da Ali Pascià una nota di protesta perchè il bey era stato chiamato dai giornali di Torino Signore di Tunisi anziché Vali: viceré o governatore), 5 gennaio, 20 febbraio, 5 aprile, 5 maggio 1851. Cfr. in A. S. T., Lettere Ministri Porta Ottomana, Registri lettere della Segreteria Estera, m. I, le lettere, da Torino, del 9 settembre, 9, 19, 29 dicembre 1850; 9, 19 gennaio, 9 marzo, 19 aprile, 19 maggio 1851.
81 Sul prestigio e l'autorità di costui vedi VALSEGCIM, op. cft., p, 226.