Rassegna storica del Risorgimento
1850-1856 ; TECCO ROMUALDO ; SARDEGNA (REGNO DI)
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1961
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670
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670 La politica orientale sarda nei dispacci del Tecco (1850-1856)
esose, trova resistenza. Torna agli Esteri Rescid Pascià e nel maggio V ultimatum russo è respinto. Si è ai prodromi della guerra, e il Tecco pensa che non si debba fax altro che augurarsela, perchè, se la diplomazia sarda sarà abile, essa offrirà l'occasione di mutare le systèmc 1815 . Egli guarda con ansia alle trattative degli ambasciatori delle Potenze a Vienna e, pur non disconoscendo che la crisi russo-turca ostacola le trattative commerciali, I? non se ne preoccupa troppo, empressé di veder scoccare la scintilla. L'infittirsi dei preparativi di guerra convalida in lui la fiducia che lo Czar, à l'apogée de sa puissance , non tolleri l'umiliante insuccesso della missione Mensikov. 2) Perciò il Tecco vorrebbe che si partecipasse in qualche modo al rimaneggiamento della carta d'Europa e si intervenisse subito alle conferenze di Vienna, a ciò sollecitato anche da Rescid Pascià e dall'ambasciatore inglese. Raffreddato nei suoi entusiasmi dal Dabormida, s) il quale fin dal luglio ha dato assicurazioni a Vienna sulla neutralità piemontese,4) non può trattenere, allo scoppio delle ostilità, una nuova, più pressante esortazione ad agire:
Pour nous, je ne peux la considérer que corame un événement des plus heureux, puisque si la Porte eùt pu ètre entrainée par une humiliante soumissioii à sacrifier son indépendance, la nótre aurait été dans le plus grand danger. En effet il n'était pas diflìcile d'apercevoir que si la confé-rence xéussissait dans son premier coup d'essai à abattre la résistance de la Porte, elle ne se serait pas arxètée en si beau chemin, et aurait tàché de nous soumettre sous peu à notre tour à son arrogante dictature, en nous enlevant tous les moyens de notre grand avenir . s) :
Nel corso del 1854 le sue proposte diventano più incalzanti e più precise.fi-) Il Tecco fa vivacemente presente al ministro degli esteri Dabormida l'esigenza di non mancare ai negoziati viennesi, l'extréme importance pour nous de ne laisser un seni instant en doute notre inten-tion de ne pas renoncer au droit incontestable que nous avons d'y pren-dre part. 7) La caduta del bellicista Mehemet Ali, ministro della guerra, e la sua sostituzione col pacifista Riza Pascià, lo fa tremare, ma subito il
z) lettere 15 marzo, 25 aprile, 25 giugno, 30 loglio 1853.
') Lettera 5 gnigno 1853, e anche 15, 25 giugno, 15, 30 luglio, 15 agosto.
3) Lettere Dabormida del 29 agosto e 6 novembre 1853, cit. già da N. BIANCHI, Storia documentata della diplomazia europea in Italia dall'anno 1814 all'anno 1861, voi. VII,. Torino, 1870, p. 162. Anche in Archivio storico del Ministero Affari Esteri, Registri lettere Segreteria Estera, m. III.
*) Egli aveva definito ridicole le voci, sorte dal contegno del Tecco, di una imminente alleanza sardoturca: efir. anche VALSECcm, op. cit., pp. 341-342.
8) Lettera 5 ottobre 1853.
6) Vedi anche lettera 15 dicembre 1853.
') Lettera 12 gennaio 1854.