Rassegna storica del Risorgimento
"PRO PATRIA"
anno
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1919
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pagina
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20
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20
A. Sartorelli
colpo, ma intanto sta pure il fatto ohe il nome di Trento e del Trentino come simbolo e affermazione dei nostri sacrosanti diritti e delle legittime aspirazioni di questo italiano paese, è riuscito ad aprirsi un varco anche nelle più aite assemblee rappresentative dello Stato. Che se questi diritti continueranno ancora ad essere disconosciuti, almeno, o Signori, noi avremo questo vantaggio, che l'ingiustizia non potrà continuare a farsi strada fra il silenzio delle sue vittime senza che si levi incessantemente il grido della pro- testa.
( .afiÈ mestieri meditare seriamente e convincersi che il difendere con mezzi onesti i diritti della propria nazionalità, il propugnare l'autonomia del Trentino, il pretendere che la nostra lingua e cul- tura siano rispettate, che l'educazione delle nostre scuole sia fatta a nella lingua delle madri, il pretendere tutto questo con energia e perseveranza incrollabili non è liberalismo né fanatismo; è semplice cernente fare il proprio dovere verso la patria, difendere la nostra dignità, tutelare il carattere del nostro popolo orribilmente insidiato approfittando delle angustie materiali che lo stringono.
Uniti, saremo costantemente forti e rispettati, e potremo almeno tentare di difendere la nostra cara patria da intrusioni funeste; di- suniti non saremo più nulla, e della nostra disunione nessun par-e tito avrà da godere, se non quello il quale aspirasse - Dio noi voce glia - di vedere la patria avvilita e forse irrimediabilmente ridotta allo stremo .
Indi il Dr.Carlo Bertoiini, Capo del GUÀb trentino dice:
La posizione del Chib è solo in parte di destra, ma recisamente contrario alla sinistra, che è il partito germanizzatore. Da parte della sinistra si manifestò la meraviglia che i figli di Dante e di Galileo votassero coi promotori dell'oscurantismo e con popoli se-<c mibarbari. Ognuno di voi però comprenderà quanto sia infondata m accusa, dacché né Dante né Galileo avrebbero eerto tollerate le scuole tedesche nella loro Firenze.
Ora siamo al punto, che i partiti tedeschi di sinistra fecero la proposta della lingua di Stato, che se venisse accolta e applicata supererebbe di molto non solo quanto noi abbiamo fino ad ora sof- ferto, ma quanto si poteva ancora temere. '**"-..
Secondo questa proposta, lo Stato avrebbe piena libertà di isti- Mre scuole tedesche in ogni luogo, ciò che esiste già di fatto presso di noi, ma che finora possiamo sempre legalmente impugnare.
Oltre a ciò ognuno che volesse diventare pubblico impiegato, avvocato, notaio o medico dovrebbe conoscere perfettamente la.lingua a tedesca, cosa tanto difficile che alla maggior parte degli studiosi