Rassegna storica del Risorgimento

1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
anno <1961>   pagina <681>
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LA CRISI DEL CONNUBIO CAVOUR-RATTAZZI IN ALCUNI INEDITI DEL BONCOMPAGNI (1857)
Ti trasmetto qui unita una relazione che ricevetti ieri da Boncom-pagni sulle presenti condizioni del Piemonte e sulle elezioni ch'ebbero testé compimento nel nostro paese. Io ti prego a volerla leggere e farmene quindi la restituzione, senza comunicarla ad anima vivente. Questo bi­glietto, dettato da Cavour a un suo collaboratore, il 5 dicembre, e diretto al La Marmora, ministro della guerra, non meriterebbe molta attenzione se non fosse per l'ultima frase in corsivo, aggiunta di suo pugno, e per un'annotazione marginale del La Marmora: Quando trattavasi spingere Rattazzi fuori del ministero .1) Da quelle due frasi, unite ad altri parti­colari, il Ghiaia trasse la conclusione che lo scritto del Boncompagni, di cui però ignorava il contenuto, aveva avuto un effetto determinante nel persuadere Cavour, ancora incerto sul da farsi, della necessità di allonta­nare il Rattazzi dal governo dopo le numerose affermazioni clericali nelle elezioni del novembre 1857.2)
Al Boncompagni, dunque, sembrava si dovesse attribuire l'iniziativa della rottura della collaborazione governativa tra Cavour e Rattazzi, ma, non essendo venuta alla luce quella relazione, non si poteva giudicare sull'attendibilità dell'affermazione del Chiala e, in caso affermativo sapere di quali argomenti il Boncompagni si fosse valso per dare tanta efficacia persuasiva al suo consiglio e da quali considerazioni politiche avesse preso le mosse per giungere a quella conclusione.
H misterioso memoriale ritrovato, grazie al cortese aiuto della prof. Maria Avetta, nel corso di una mia ricerca sulle elezioni del 1857 concordata col compianto "Walter Maturi per un volume della'collana di studi cavouriani da Lui diretta accostato a quanto già sappiamo sulle vicende piemontesi di quegli anni, non conferma affatto la dichiarazione del Ghiaia; ma non merita d'essere lasciato ancora nell'oidio, privando gli studiosi di una cospicua messe di osservazioni e giudizi su uomini e cose, perchè si tratta di una delle migliori testimonianze pervenuteci, e certo
1) L, GBIALA, Lettere edite ed inedite di Camillo Cavour, Torino, 1883-1887, voi. H,
pp. 284-285.
2) Jf/idem, p. CCXXXVTII. Un'indicazione sommaria dell'orientamento del Bonconi-gni si poteva già trarre dalla lettera al Castelli del 22 marzo 1858, in L. CHIALA, Carteggia politico di Michelangelo Castelli, Torino, 1890, voi. 1, p. 174.