Rassegna storica del Risorgimento

1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
anno <1961>   pagina <684>
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684 La crisi del connubio CavotirRatlazzi
formazione di un governo di estrema destra, il cui programma, dopo tante dichiarazioni fatte nella propaganda elettorale, non lasciava alcun dubbio: accostamento all'Austria, accordo con la Santa Sede per mezzo di un con­cordato sul modello austriaco, abrogazione delle leggi in vigore sul foro ecclesiastico e sui conventi, modificazioni restrittive delle leggi organiche sulla stampa e sulle elezioni, riduzione delle spese per l'armamento e per le grandi opere pubbliche, espulsione degli emigrati politici* E quand'anche gli estremisti di destra non avessero osato abrogare lo Statuto da essi ormai accettato perchè concesso dal sovrano legìttimo in pratica, dando alla forma costituzionale un contenuto ultra conservatore e cleri­cale, lo avrebbero di fatto annullato. Né era ormai possibile la speranza, come male minore, di un ministero della destra costituzionale, ossia della frazione moderata guidata dal Revel. Ancora un anno prima, un ministero Revel poteva essere considerato come normale avvicendamento di altra corrente politica alla guida del paese, e non tale pertanto da destare seri timori sulla continuità delle istituzioni liberali e della politica italiana ad esse strettamente legata, perchè, pur segnando una battuta d'arresto nel­l'evoluzione del sistema parlamentare, non avrebbe però abbandonato interamente il programma dei predecessori. Il Revel infatti, considerando illegittimo il dominio austriaco in Italia per la mancanza del consenso delle popolazioni soggette, intendeva proseguire la politica italiana di casa Savoia, pur accentuandone gli aspetti piemontesi e dinastici, e perciò garantiva il suo favore agli emigrati politici affluiti in Piemonte; e quanto alle leggi ecclesiastiche, se si proponeva di non vararne altre, stimava però opportuno, pel decoro dello Stato, di non abrogare quelle già in vigore, tanto più che le giudicava non dannose alla Chiesa. Ma ora, dopo le recenti elezioni, anche le probabilità di un ministero Revel erano tramontate. Durante la campagna elettorale, la destra reveliana aveva tentato di di­stinguersi dai seguaci del Solaro e di don Margotti,2) ma alla fine, trasci­nata dal carattere di crociata religiosa impresso alla lotta dalla propaganda degli intransigenti e dalle pastorali vescovili, s'era lasciata assorbire nel­l'organizzazione del Solaro e sotto la bandiera dell'armonia. Il responso delle urne le era stato poco favorevole: l'estrema destra aveva conquistato un numero di seggi doppio di quelli ottenuti dai reveliani, e dei due leader s, il Solaro aveva vinto in ben quattro collegi, mentre il Revel, battuto nel suo fedelissimo distretto torinese, non sarebbe pel momento entrato alla
i) Sa questo frazionamento della destra Cavour contava nelle sue previsioni pre­elettorali: Je crois que le parti clérical sera batta, cor la droite modérée refase absolu-ment de se joindre à lui, et se montre disposée à soutenir le miniatóre (lettera a Augu­ste De La Rive, agosto 1857, in CHI.U<A, Lettere cìi., voi. VI, p. 69).