Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <21>
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La Società Pro Patria e il suo tempo 21
altro non resterebbe che dedicarsi al sacerdozio o a chiudersi ìm un chiostro.
Non è la germanizzazione che noi temiamo, perchè la nazione italiana è tenace della propria lingua, e più idonea ad assorbire altre nazioni che ad essere assorbita. Così l'Italia settentrionale <i assorbì intere tribù celtiche e germaniche, la meridionale intere orde di Normanni e di Saraceni. Noi dunque non verremo germa- nizzati ne dai due Schutoerein, né dalle scuole tedesche, né dalla legge sulla lingua di Stato, se mai verrà accettata, né dalle tendenze attuali delle alte sfere tanto contrarie a quelle della Imperatrice Maria Teresa, che istituiva a Rovereto una accademia per promuo­vi vere la letteratura italiana.
Quello che temiamo però si è che la cultura italiana nel nostro Paese, già per altre cause tendente al ribasso, venga ancora dete- riorata dalle scuole tedesche, è che sorga una generazione la quale 4 non sappia né parlare il tedesco né scrivere l'italiano .
Dopo altri discorsi dei deputati al Consiglio dell' impero o alia Dieta, Ciani, Malfatti, Lorenzoni, Debiasi, Parolini e Canella, risponde per gli elettori l'avvocato Augusto Panizza, nome caro negli annali del patriottismo trentino, il quale esclama:
Noi dobbiamo applaudire con tanto maggior calore all'opera dei deputati, in quanto che essa è specialmente diretta alla difesa di quei diritti nostri che sono insieme i più preziosi e i più minac- ciati, i diritti della nostra nazionalità e della nostra lingua.
Qua un brulicare di articoli e di opuscoli dalla fungaja mar- , eia della stampa ignorante è prezzolata, là F inconsulto impianto* di scuole tedesche in luoghi popolati esclusivamente o massima- mente da abitatori italiani, dovrebbe convincere altri e noi che o siamo tedeschi italianizzati, o il nostro interesse materiale ci con-? sigha alla apostasia della nostra nazionalità.
Applaudo a quanto in linea nazionale hanno fatto i nostri de-4 putati, e li prego dall'intimo del cuore, e li scongiuro a non lasciar passare occasione per affermare e per difendere la nostra naziona­li Ktà e la nostra lingua, che in sé sono le cose medesime, l'una nell'essenza l'altra nella forma esteriore.
E sia loro specialmente raccomandata la questione delle nostre scuole, dove qualunque infiltramento forestiero riuscirà di grave danno non solo per l'istruzione e per la coltura della gioventù, ma eziandio per il carattere dei futuri cittadini .
Indi sopra proposta dello stesso ayvoWiO Panizza la folla degli elettori convenuti da ogni parte del Trentino approvava acclamante la seguente