Rassegna storica del Risorgimento
"PRO PATRIA"
anno
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1919
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pagina
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22
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22
A. BartorelU
Conclusione.
Considerato che il popolo trentino sente profondamente che una cultura diversa dalla nazionale italiana compromette lo sviluppo della propria educazione, cultura e carattere e dei propri interessi ;
plaudendo alla concordia che ora regna fra i deputati del partito nazionale;
F assemblea approva il contegno dei suoi rappresentanti alla Dieta di Innsbruk e al Parlamento, e li invita a fare per P avvenire ogni sforzo per tutelare la lingua nazionale e gli interessi del Trentino .
Così sotto l'egida del sacro principio di nazionalità e sotto la sola bandiera, quella della nazionalità, erano sepolte le divisioni di pensiero, come le gare di campanile. Gli uomini liberali trentini arrivarono a questo risultato, non solo con qualche sacrificio ai principi più che altro esteriori di coscienza, ma vincendo riluttanze personali, rese più acute dai freschi ricordi di lotte recenti, combattute in piccolo paese, ove il contrasto recato in tutte le manifestazioni di una ristretta vita pubblica, contribuiva a inacerbire i rapporti personali e ad allargare la proporzione dei dissensi ; ma V istinto di conservazione della propria nazionalità, nobilitato dall'orgoglio di possederla in forme tanto antiche e superbe, si era rivelato repentemente cogli stessi palpiti in tutti gli uomini di buona volontà, laici e non laici, ortodossi e liberi pensatori, i quali si trovarono assieme, quasi senza saperlo, a confondere opere e cuori sopra Paltare che era a tutti comune, quello della patria.
Non importava se questo orgoglio della comune discendenza traesse le sue Origini dai ricordi gloriosi della Roma dei Pontefici, piuttosto che da quelli di Roma imperiale e dai più recenti della terza Roma, o dal complesso di tutti; ciò che dovevasi ritenere pratico e decisivo, era la comune volontà di conservare questo tesoro di memorie e di difenderlo.
E se su quest'ara sacrificarono gli uomini di parte liberale, fecero omaggio con non minore disinteresse gli uomini di parte contraria, ai quali incombeva il compito tutt*altro che facile, di spogliarsi nello stesso loro campo di prevenzioni e di pregiudizi, dei quali avevano talvolta abusato, sia pure inconsciamente, in confronto degli avversari, di spiegare al volgo profano la rettitudine dei loro presenti propositi solo in apparente contraddizione cogli antichi, di giustificare presso i superiori ecclesiastici il loro inopinato atteggiamento e di arrestarne la mano punitrice. A ogni modo anche la più intransigente coerenza di principi non poteva essere offuscata da un con-