Rassegna storica del Risorgimento

1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
anno <1961>   pagina <702>
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LIBRI E PERIODICI
Dizionario biografico degli Italiani) diretto da Alberto M. Ghisalberti, voli. I e II; Romar latitato dell'Enciclopedia Italiana, 1960, in 8, pp. 763, 803. S. p.
Ecco sol nostro tavolo di lavoro, così come negli scaffali di centinaia di pubbliche biblioteche, già due volami (e il terzo è imminente) del Dizionario biografico degli Italiani, edito dall'Istituto dell'Enciclopedia italiana: come dire circa duemila voci, fornite di sistematici riferimenti alle fonti e alla letteratura, dalle più piccole e svelte sino ai veri e propri saggi critici originali di cinquanta e più pagine dedicati a Dante dal Chimenz, a Vittorio Alfieri dal Fubini, a Michele Amari dal Romeo.
Malgrado le necessarie riduzioni rispetto al piano iniziale, il Dizionario, impostato-nell'ormai lontano 1925 sotto l'appassionata guida di Fortunato Pintor e portato avanti attraverso anni di lavoro collettivo fino a vedere la luce finalmente per la direzione di A. M. Ghisalberti, ai presenta con un impianto di grande respiro. L'ampiezza cronologica? la varietà delle voci e degli autori, sono anzi tali da rendere ardua la classica recensione' d'insieme. Ed anche le discussioni sul piano generale dell'opera, le inclusioni ed esclusioni, i tèrmini a quo e ad quem, sempre utili nella fase preparatoria di un'opera di tanto impe­gno, xischierebbero a questo punto di tenerci fermi nelle dispute sul miglior modello ideale. L'accostamento di un numero già imponente di biografie obbliga invece a pronun­ziarsi, finalmente, sui primi concreti risultati. E venuto il momento cioè di entrare nel merito, sia pure con rilievi circoscritti a quei gruppi di voci su cui competenze o curio­sità soggettive maggiormente richiamano l'attenzione di ciascuno.
Per procedere subito con qualche annotazione, diremo per parte nostra che ci colpisce tra le prime cose il posto forse non grande, ma in ogni caso nuovo rispetto ad opere consimili, attribuito dal Dizionario a personaggi della nostra storia contemporanea, dal conte Pietro Acquarone (Pavone) a Luigi Albertini (De Caro), da Pompeo Aloisi (Toscano) a Giovanni Amendola (Carocci) e a parecchi altri. Si avvertiva finora un certo disagio su questo terreno, per il fatto che ai manuali correnti finché la persona è in vita dal Cai è? alla Guida Monaci e all'annuario parlamentare , numerosi anche se non scientìfica mente condotti, non facessero seguito repertori capaci di ricostruire la biografia degli stessi uomini una volta scomparsi (al punto che, se non erriamo, i compilatori del Bio­gràfico hanno fatto talora più fatica, per uomini dell'Otto e Novecento, a stabilite l'esatta data di morte che a ricostruire tutto il resto del ritratto). Il nuovo dizionario contribuisce a superare questo vero e proprio vuoto, dandoci alcuni grandi medaglioni col sussidio di una utilissima bibliografia (ma, sia detto per inciso: perchè, parlandosi ad esempio di Giovanni Agnelli, capitano d'industria, manca per intero una bibliografia aziendale, composta di resoconti di bilancio, interventi ad assemblee di categoria, monografie atti­nenti a quella fabbrica con la quale praticamente si identifica la personalità stessa dell'A.?). Ancora per la storia più recente troviamo poi con piacere ricordati uomini rappresentativi di correnti come quella cattolica (si vedano Giovanni Acquaderni, Guglielmo Albata, ecc.) e quella socialista-operaia (a cominciare da anarchici come Pietro Acciarito: ma perchè non troviamo qui, accanto al deputato Carlo Altobelli, anche Argentina Altobelli, singolare figura di organizzatrice del movimento dei contadini che nessuno ricorda, crediamo, sotto quel cognome di ragazza, Bonetti, col quale comparita forse in uno dei prossimi volumi?).
Vocis del genere che si è detto attcstano oltre tutto una sensibilità, di cui non si può che esser lieti, per quegli studi intorno a correnti politiche e sociali operanti ai margini dello Stato liberale, che sono una conquista storiografica in gran parte recente. Ma proprio da ciò siamo portati a desiderare un passo ulteriore, che consisterebbe nel dare più posto anche agH esponenti, generalmente poco noti, di organismi dell'amministrazione pubblica o della vita associativa a carattere pre-politico. Pensiamo a prefetti e magistrati, a sindaci di grandi città (abbiamo comunque, nel terzo volume, già Nicola Amore e Augusto Armel-