Rassegna storica del Risorgimento
1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
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Libri e periodici 717
fatta più oculata ancora e cruda, non riusciva a intimidire l'intrepido spirito dei mantovani.
Purtroppo, però, mentre molto ci risulta sul Veneto dei fatti particolari di Mantova sino alla pace di Vienna scarse e inadeguate son tuttora le nostre conoscenze. Saremo ben lieti pertanto se Emilio Fario, caldo evocatore, con gli scritti e con l'alata parola, delle memorie della sua terra natale, in collaborazione con l'amico Coniglio vorrà darci per il periodo successivo al '59 ima documentazione, come quella della presente fatica, precisa ed esauriente. j 0,
FRANCESCO DE SANCTUS, Jl Mezzogiorno e lo Stato unitario a cura di FRANCO FERRI (Opere di Francesco De Sanctis a cura di CARLO MUSCETTA, XV); Torino, Einaudi, 1960, in 8, pp. XLH-595. L. 3.500.
EDMONDO CIONE, Francesco De Sanctis ed i suoi tempi; Napoli, Montanino, s. a. (ma 1961), in 8, pp. 662. L. 3.500.
Sei anni dopo la morte di Francesco De Sanctis, nel 1889, Giuseppe Ferrarelli ripubblicava alcuni scritti politici del grande critico: undici articoli apparsi sull'Italia, ventitré sul Diritto, il Discorso a' giovani del 1848, due discorsi parlamentari, del 1878 e del 1879, ed uno elettorale, del 1880. Soltanto un quarto di secolo dopo questa raccolta parziale ed acritica si pensò ad una pubblicazione più completa. Nella Crìtica del 1913, Benedetto Croce ripubblicava sedici discorsi politici non mai raccolti, da quello su La legge Casali e la libertà deW'insegnamento (1861) ad una Esortazione agli elettori, tratta da un discorso politico pronunziato a Foggia l'il maggio 1880. Nella stessa annata della Critica apparve un catalogo cronologico di tutti gli articoli, relazioni e discorsi ad uso mio (come scrisse il Croce) o di altri che dovrà curare una nuova raccolta degli Scritti politici del De Sanctis. H nuovo curatore non fu però il Croce, che si limito a ripubblicare il piano dell'opera (Gli scritti di Francesco De Sanctis e la loro varia fortuna, Bari, 1917), ma Nino Cortese che iniziò, per l'editore Morano di Napoli, la pubblicazione dell'intera opera desanctisiana. Degli Scritti e discorsi politici vide la luce soltanto il primo volume (1939), i cui limiti a quo e ad quem erano, rispettivamente, il 1855 ed il 1870; gli scritti politici precedenti erano già stati editi, nella stessa collana, nei due volumi Memorie e scritti giovanili.
Viene ora pubblicato dall'editore Einaudi che sta procedendo da diversi anni ad una edizione di tutte le opere di De Sanctis, sotto la direzione di Carlo Muscetta, Il Mezzogiorno e lo Stato unitario a cura di Franco Ferri. Il volume raccoglie scritti e discorsi politici dal 1848 al 1870, a cominciare dal citato Discorso a* giovani del '48 ad un manifesto del 21 marzo 1869 sui rapporti fra il ministero e l'opposizione parlamentare che porta, fra le altre, la firma dell'illustre critico. La novità maggiore del volume è costituita dagU articoli già pubblicati sull'/falia, quasi tutti riprodotti ora per la prima volta. Secondo un uso assai diffuso nel secolo scorso quegli articoli non erano firmati (salvo qualche rara eccezione), il che può dare un'idea del lavoro compiuto dal Ferri per giungere ad un'attribuzione pienamente giustificata. Sulla scorta dell'epistolario e di altri scritti desanctisiani, egli è riuscito a identificare quanto il giornale dovette alla penna del suo direttore. In questa difficile scelta il curatore ha proceduto assai guardingo e, intelligentemente, non ha ceduto alla tentazione assai pericolosa di farsi guidare da valutazioni stilistiche e di merito.
La vita del giornale desanctisiano non fu lunga. Esattamente a tre anni dal plebiscito meridionale, il 21 ottobre 1863, usciva a Napoli VltalUi, diretta dal De Sanctis, con una cerchia di collaboratori che andava da Luigi Settembrini a Vittorio Imbriani (per le sole questioni letterarie e per il solo 1864), da Filippo Abignente a Nicola Marselli. 11 quotidiano, organo dell'Associazione costituzionale unitaria italiana, sorta a Napoli nei primi mesi di quell'anno, durò fino al 1869, calcolando anche gli ultimi due anni nei quali il giornale si trasferì a Firenze.
Quando il foglio vide la luce sembravano risorgere pericolosi separatismi regionali: il 1 dicembre 1862 aveva iniziato le pubblicazioni il Napoli federalista mur atti ano,