Rassegna storica del Risorgimento
1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
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1961
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721
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Libri e periodici 721
Orfani, a cara di Giovanni Spadolini; Faenza, Lega, I960, in 8, pp. 272. L. 2500.
A cinquantanni dalla morte di Alfredo (Mani, questo volume pubblicato sotto gli auspici dell'Ente Casa Oriani di Ravenna porta un nuovo efficace contributo alla valutazione in termini storici, al di fuori di ogni contingente preoccupazione politica, della figura e dell'opera di un uomo che è stato, come pochi altri, accaparrato dalla politica e variamente giudicato secondo le opportunità del momento.
Con quest'opera, risultante dalla collaborazione di diversi autori, si vuole, come avverte nella sua breve ma penetrante introduzione Giovanni Spadolini, che ha curato la raccolta, tracciare un bilancio di quel che è vivo e quel che è morto di Alfredo Oriani (p. 10); cercare di superare in un giudizio misurato e sereno, quella varietà e contraddittorietà di valutazioni che si è sviluppata intorno all'opera dello scrittore romagnolo dal famoso intervento del Croce sulla Critica, nel 1909, in favore della Lotta politica, giù giù, lungo mezzo secolo di storia politica e culturale italiana, fino ai nostri giorni.
Il giudizio del Croce rappresentava già una svolta rispetto all'opinione o meglio al disinteresse corrente, che, come è noto, la Lotta politica, comparsa nel 1892 a Torino, era rimasta pressoché inosservata e molte copie dell'opera invendute presso l'autore che aveva sostenuto le spese della pubblicazione. Ma dopo quello scritto, comparso sulla Critica, quante altre svolte e quanti contrasti intorno al nome dell'Oriani cosi poco noto e poco discusso da vivo! Dall'aspro attacco di L. Ambrosini su La Voce di Prezzolini, nel 1910, con l'accusa di plagio, sempre a proposito della Lotta politica', all'accaparramento del nome di Oriani da parte nazionalista, negli anni immediatamente precedenti la guerra; a quello ben più massiccio e, diremmo, ufficiale da parte del regime nel ventennio fra le due guerre, che ha inizio nel 1924 con la e marcia al Cardello (la casa di Oriani nella valle del Senio, presso Faenza) e si conclude alla vigilia della seconda guerra, con la consacrazione di Oriani a scrittore classico da inserire nelle antologie scolastiche.
Di fronte all'indi scriminata esaltazione dell'Oriani, operata dal regime. Croce intervenne ancora sulla Critica nel 1935 e nel 1941 per ristabilire, questa volta, il senso dello proporzioni e della misura; ma nel 1951, quando si preparavano le cerimonie commemorative del centenario della nascita tornò a proporre l'esigenza che Oriani, dopo l'immeritato silenzio patito in vita e dopo l'esaltazione interessata del regime, tornasse ad essere studiato seriamente. In realtà fra il 1952 e 1959 (centenario della nascita e cinquantenario della morte) gli studi, gli articoli e le conferenze su Alfredo Oriani si sono moltiplicati d'ogni Iato, rinnovando contrasti e polemiche sulla sua figura e sulla sua opera: se per A. Cajumì egli è ben morto e sepolto nel cimitero dell'Ottocento, sicché nulla resta valido di lui, ad altri studiosi, come al Ghisalbcrti, che ha curato l'edizione critica della Lotta politica, egli appare invece maestro di italianità e la sua opera un forte monito a restare fedeli alla lezione del Risorgimento.
E occorrerebbe ancora, per rendere meno incompleto questo accenno ai contrasti sviluppatisi intorno al nome di Oriani, ricordare la mutevole fortuna da lui avuta in campo cattolico: dalle simpatie suscitate dalla sua conversione in punto di morte, alla inattesa condanna dell'opera omnia il 28 aprile 1940, all'importante articolo, di sostanziale rivalutazione, pubblicato dal P. Gemelli su Vita e pensiero nel centenario della nascita.
XJn quadro 'Insomma di simpatie, ostilità, speculazioni politiche, quanto mai vario e complesso, di fronte al quale un'opera come quella che abbiamo sottocchio acquista tutta la sua importanza e il suo interesse storico.
Il primo merito dell'opera, in effetti, è proprio quello di offrire, soprattutto nella sua terza parte, la ricostruzione più ampia e documentata di questa contrastata e mutevole fortuna: il saggio di uno studioso francese, Francis Authier Orfani et lo critique italienne