Rassegna storica del Risorgimento

1857 ; BON COMPAGNI CARLO ; RATTAZZI URBANO ; CAVOUR, CAMILLO B
anno <1961>   pagina <722>
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Libri e periodici
d'aujordVmi pur incentrandosi sogli scritti comparsi fra il 1952 e il 1959 (ma resta fuori per ragioni cronologiche l'importante saggio di F. Valsccclù negli Studi storici in onore di G. Volpe)* non manca di richiamare i termini di tutta la discussione svoltasi negli ultimi cinquantanni sull'opera di Orioni; Pietro Zama, uno studioso che ha portato un notevole contributo ad una più esatta valutazione dell'opera dello scrittore romagnolo, illumina nel suo saggio Tutto Orioni i motivi psicologia e ambientali dell'isolamento dì Orfani durante la vita; lo studio di Ferdinando Manzotti Orioni e i cattolici che trova collocazione peraltro in una diversa parte dell'opera, dopo aver ricostruito l'atteggiamento di Orfani di fronte alle manifestazione del cattolicesimo politico negli anni intorno al 900, segue attentamente gli sviluppi del giudizio dei cattolici su Oriani negli anni successivi, sino alle polemiche suscitate dalla condanna. Il ricondurre le varie opinioni sull'opera di Oriani al momento in cui furono formulate, alle preoccupazioni contingenti che le ispira­rono appare, come sempre, il miglior modo per intenderle nel loro significato e valore reale.
Ma non si limita a questo l'opera dei collaboratori del volume: al di là della ricostru­zione e della valutazione critica di quel che su Oriani è stato scritto e detto, la loro ricerca si spinge più addentro nella sua vita e nella sua opera, cerca di illuminarne i diversi momen­ti ed aspetti per offrirne una immagine ampia e documentata.
Cosi, nella prima parte dell'opera, L. Salvatorelli nel suo saggio Orioni storico ripro­pone il tema del valore storico dell'opera di Oriani e gli riconosce, sulla base di una attenta analisi, in particolare della Lotta politica, pur con numerose riserve rispetto a punti parti­colari, il carattere di uno storico di razza, il quale non ebbe torto se si ritenne svalu­tato e incompreso (p. 25). Mario Vinciguerra dal suo canto si sofferma, brevemente ma efficacemente, su l'Orioni moralista* critico severo e presago dei mali del suo tempo.
Più ampio ed analitico il saggio di Augusto Torre su Orioni politico (miti e realtà)* che criticamente vaglia i motivi dello sfruttamento del nome di Oriani da parte naziona­lista e fascista e pone in luce i punti di distacco del pensiero politico di Oriani, ancora sal­damente legato alla tradizione risorgimentale, dalla ideologia nazionalista del primo '900.
La seconda parte dell'opera Orioni e i partiti con il saggio del Manzotti già ricordato e quello di Luigi Lotti Oriani e i repubblicani è forse la più costruttiva sotto il profilo storico: i due studi, che si integrano a vicenda, seguono gli orientamenti politici dello scrittore romagnolo di fronte ai gruppi e alle forze operanti nel suo tempo e specialmente nella sua regione. In questi studi l'attenzione si sposta dal piano delle idee a quello delle scelte concrete che appaiono spesso dominate, in Oriani, da stati d'animi, risentimenti ed impulsi. È un mutamento di prospettiva, dunque, illuminante per verificare in concreto le sue affermazioni. I due studi documentano parallelamente, sulla base di una ampia ricerca che dalle pagine autobiografiche si allarga alla stampa e, in qualche punto, ad interessanti fonti d'archivio, da un lato il progressivo, seppure lento e non privo di riserve, accostamento di Oriani agli esponenti locali del movimento cattolico; dall'altro il BUO progressivo distacco dai rappresentanti dei gruppi di Estrema (la ricerca del Lotti in effetti non si limita ai rapporti con i repubblicani ma si estende a radicali e socialisti).
Questo mutamento nelle simpatie politiche di Oriani non si verifica solo nel quadro delta vita locale e provinciale in cui si è svolta la sua azione politica e amministrativa, del resto frammentaria e limitata, ma, come i due saggi efficacemente documentano, im­plica- giudizi sulla politica generale del Paese e sulle sue figure più significative. È uno sviluppo e un maturare di orientamenti nuovi che indubbiamente rispecchia il travaglio interiore di Oriani, ma che appare pure, per certi aspetti, confuso e incoerente, dominato come si è detto da impulsi passionali e da una frequento trasposizione nella realtà della sua astratta visione di un dover essere della vita nazionale che prescinde dal senso
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