Rassegna storica del Risorgimento

TORINO ; CONGRESSI STORICI
anno <1961>   pagina <743>
immagine non disponibile

Vita dell'istituto
743
valori rimanessero vivi e fossero da tutti sentiti, eosl come lui li sentiva, vivi, freschi, immediati.
Una vasta schiera di personaggi, dal Tanari, al Casarini, dal Pascili al Pepoli che ha avuto un ruolo di tanto rilievo nelle vicende locali del Risorgimento balza viva dalle pagine del Maioli, tutte indirizzate sempre alla ricerca e all'approfondimento dei fatti e degli interpreti dell'Unità nazionale in questa sua tanto amata terra romagnola ed emiliana che era il vero centro geografico dei suoi studi. Eppure seppe ben tenersi lontano dalTagiografismo e, pur non uscendo spesso dallo schema della storiografia provinciale, seppe e volle evitare i limiti angusti del cronachismo o i rischi del muni­cipalismo.
Maioli fu storico prima di tutto perchè fu ricercatore, e fu proprio questo suo carat­tere ad aiutarlo nella sua opera: " C'è ancora troppa documentazione da scoprire; da vagliare, da mettere a profitto scriveva presentando uno dei suoi ultimi volumi, " Nel­l'Italia del 1859-60,, (Bologna, 1959), in cui raccolse molti dei suoi scritti giovanili, fra cui soprattutto i suoi fondamentali contributi sulla funzione e il ruolo della Società nazionale.
"Troppa documentazione da scoprire,,: quasi il programma di Maioli che aveva di fatto passato hi vita a pubblicare documenti,lettere, atti: da quel suo primo " Patrioti e legittimisti delle Romagne nei registri e nelle memorie della polizia (1832-1845) , Roma, 1935, curato in collaborazione col prof. Zama, alla pubblicazione delle lettere di Pio IX al card. Amat, " Pio IX. Da Vescovo a Pontefice , Modena 1935, elle fondamen­tali " Memorie di Gaspare Finali , Faenza 1955, attraverso articoli, discorsi, memorie, fu intensissima la sua attività in questo campo. Che si accompagnò a quella fervidissima di animatore della ben nota Collana Zanichelliana di "Saggi e documenti di Storia del Risorgimento italiano,,, 3 voli, editi fra il 1932 e il '34, di collaboratore del " Dizionario del Risorgimento nazionale diretto da M. Rosi, di fondatore del Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, da lui diretto nel 1957-58, di condirettore con i proff. Torre e Zama del trimestrale II Risorgimento e Luigi Carlo Farini.
Fatiche ultime e recenti queste che coronavano una attività che si era iniziata nel lontano 1925 con la pubblicazione del suo bel saggio su "Marco Minghctti,,, Bologna 1925 e che si era conclusa con il bel volume ** H 1859-60 a Bologna appena uscito presso l'editore Colderini.
Maioli era venuto agli studi storici tardi, dopo il 1925 quando si era laureato ormai trentaduenne a Bologna era nato a Rimini il 5 aprile 1893 dopo che gli studi erano stati ritardati anche dalla guerra mondiale che lo aveva visto valoroso combattente, insignito di due croci di guerra e di una medaglia di bronzo. A Bologna dove aveva iniziato a collaborare al nostro giornale nel 1915 aveva cominciato a lavorare presso il Museo del Risorgimento, dove fu assistente del cav. Fantoni, per poi divenirne diret­tore nel 1931. Socio corrispondente della Deputazione di Storia patria per le province di Romagna dal 1928, effettivo dal 1935 ne era attualmente membro del direttivo, così come era autorevole esponente dì quel Comitato bolognese dell'Istituto per la Storia del Risorgimento che, fondato dal Dallolio nel 1910 ha proseguito fervidamente in questi anni la sua attività sotto la guida successivamente dei proff. Battaglia, Guadagnini, Duprè e Spadolini.
Consigliere della Società di Studi romagnoli e del Comitato per Bologna storica ed artistica, Maioli, pur svolgendo a tratti attività di insegnamento nei licei, spese pratica­mente tutta la sua vita per il Museo del Risorgimento da lui diretto fino al 1958 che egli organizzò e potenziò, collaborando ad infinite attività divulgative e scientifiche, sempre intensamente operando sul piano degli studi. Premio di tanta fatica gli era giunto, il 23 luglio di quest'anno, il conferimento della medaglia d'oro dei benemeriti della cul­tura. In questi giorni aveva preparato il testo del discorso celebrativo del centenario dell'Unità da pronunciare a San Marino: il destino non ha voluto che tornasse un'ultima volta nella sua Romagna a parlare ancora di quelle vicende a cui aveva consacrato la sua vita operosa .