Rassegna storica del Risorgimento
INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE ; MEREDITH GEORGE
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1962
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Mazzini e la Vittoria di Meredith
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trattare con gli editori. Nel 1862 Gabriele e Guglielmo Rossetti e Aigernon Sìvinburne si erano stabiliti dopo il suicidio della moglie di Gabriele, a Chelsea, nella casa un tempo abitata da Sir Thomas More. Essi invitarono Meredith a stare con loro e, per un anno, Meredith passò i giovedì notte con questo gruppo. La vita in questa casa non fu mai monotona, ma l'influenza più. forte sul nostro la ebbe l'aperta italofilia di Swinburne. Dalle lettere di Swinburne, appare evidente che questi a quel tempo era sempre più preso dalla devozione per Mazzini.*) Il poeta non fu personalmente presentato a Mazzini fino al 1867, l'anno della pubblicazione dei suoi Songs Before Sunrise, ma non c'è dubbio che parécchi anni prima egli fu attratto da cose italiane. Questa attrazione fu favorita sia dalla sua relazione con i Rossetti, sia da quella con "Walter Savage Landor. Una lettera di Swinburne alla madre, del 1867, ci dà una prova dell'intensità di questo sentimento:
A Lady Jane Henrietta Swinburne
Arts Club, Hanover Square Domenica, 31 marzo [1867]
Ti devo scrivere di nuovo per dirti che cosa mi è accaduto. Tutta ieri sera, fino a tarda notte, sono stato con Mazzini, Si dice che le più grandi speranze di un uomo sono generalmente deluse; le mie non lo sono state. Non avrei mai osato sognare una accoglienza come quella che mi ha fatta. Come da suo desiderio, gli ho letto tutti quanti i miei versi sulVItalia; naturalmente mi sentivo terribilmente timido e nervoso quando sono arrivato alla parte che riguardava lui personalmente, ma quando Vho guardato gli ho visto un tale sguardo in viso, che mi ha subito fatto star bene di nuovo. Se tu lo vedessi, sono sicuro che lo ameresti conte me... Appena è entrato nella stanza, che era piena di gente, è venuto direttamente versò di me {che stavo in piedi al mio posto e mi sentivo tremare tutto) ed ha detto: La cono-sco ed io ho fatto quello die ho sempre pensato di dover fare e avevo sinceramente intenzione di non fare potendone fare a meno mi sono higinoc-chiato e gli ho baciato la mano* Egli ha tenuto la mia tra le sue per un po', mentre leggevo, e la strìngeva forte di tanto in tanto. Dice che mi porterà a Roma aliando avverrà la rivoluzione e mi incoronerà con le sue mani in Campidoglio, È pronto a dire una facezia come questa o a scherzare e a parlare di qualunque cosa capiti come se fosse una persona qualunque. E nato re è capo e condottiero di uomini. Non si è mai visto sorriso bello come il suo. Non è affatto scoraggiato o sfiduciato, e non so chi, avendo visto il suo viso, po
lì The Swinburne Lettori, a cura di CECIL V. LANG, 4 voi,, New Kaven, 1960, passim