Rassegna storica del Risorgimento
"PRO PATRIA"
anno
<
1919
>
pagina
<
29
>
La Società <c Pro Patria e il suo tempo 29
ssere di diritto impugnato da tutti i membri della stessa famiglia, quando vedessero esposto a pericolo il comune patrimonio della nazionalità e della lingua. A cotali richieste il Trentino non poteva dare che una sola risposta, e questa fu : Viva la Nazione, Vìva Trieste I .
Il caso affatto accidentale, che nella traduzione dello statuto dello Sclmlverem era stata mantenuta la stessa circoscrizione politica entro la quale la associazione poteva svolgere la propria attività, che era determinata colla dizione : entro i confini dell' Impero , aveva offerto fortunatamente ai connazionali della Venezia Giulia il modo di condividere coi trentini lo stesso istituto giuridico, che aveva il vantaggio di avere ormai superate le difficoltà della sua formazione, e che con lievi rimaneggiamenti statutari avrebbe potuto corrispondere egregiamente ai bisogni dell'una e dell'altra regione. Né potevano prevedersi ostacoli per causa della diversità del nemico che l'italianità avrebbe voluto combattere, il quale era sulla fronte trentina la irruente stirpe germanica, mentre sull'adriatica incombeva la slava : anzi la consapevolezza della duplice aggressione per opera di due nemici così potenti, avrebbe potuto generare la coesione morale degli italiani sudditi dell'Austria, prima dispersi e gli uni agli altri sconosciuti, e rivestirli, in confronto degli avversari, di quella dignità nazionale, che per causa della loro disunione veniva loro prima negata.
Di fronte alla Nazione poi, l'unione imposta dal supremo bisogno di conservazione della stirpe nelle posizioni più delicate del suo territorio nazionale, sulle quali si affollavano tanti nemici, avrebbe dovuto eccitarne lo spirito, col ricordarle la sorte dei figli lontani e dolenti, e agitarne il pensiero, e con questo il dovere del soccorso.
Altra ventura destinata a rendere più efficace l'alleanza fra gli italiani irredenti, s'impersonava nell'egregio uomo che pareva scelto provvidenzialmente per raccogliere e presiedere i destini della italianità : in Carlo de Bertolini, uomo di rara intelligenza e sapere, e di profondo patriottismo, il quale da pochi anni aveva fatto ritorno al suo Trentino da Trieste, dove aveva aperto uno studio reputatissimo di avvocatura e ove aveva scelto la compagna della sua vita, lasciandovi memorie affettuose e reverenti fra i migliori patrioti e gli
uomini più insigni.
Con queste parole egli salutava da Rovereto, il 16 giugno 1886, il nascente gruppo di Trieste : n mio cuore è sempre colla Patria, e trovo questa ovunque sorge un ramo della associazione che ne porta il nome e ne difende i diritti .
Ora mi è cosa doppiamente gradita il trovarla a Trieste, ove vissero i poeti e letterati trentini, Paride Zaiotti, Scipione Sighele, Antonio Gazzolettì, nella città ove trascorsero gli anni migliori della