Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE ; MEREDITH GEORGE
anno <1962>   pagina <21>
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Mazzini e la Vittoria di Mervdith
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si gettò nel mezzo di attività rivoluzionarie. Figlia di un ricco costruttore di yacute di Portsmouth, allevata come una libera pensatrice, le era con­cesso quel genere di libertà riservato solo agli uomini nella società vitto­riana. Conobbe Mazzini nel 1856, sebbene già prima, mentre era studen­tessa a Parigi, si fosse interessata a lui e avesse letto la maggior parte delle sue opere. A Parigi, a somiglianza della principessa Belgioioso, era stata amica di liberali come Santorre di Santarosa, Lamartine e Lamennais. Nel 1854 Jessie accompagnò una Inglese in Sardegna; vi rimase sei set­timane e conobbe Garibaldi. Di ritorno in Inghilterra, nel 1856 incontrò Mazzini e, quasi improvvisamente, aderì intimamente alla causa repub­blicana, tanto che lo stesso anno assieme ad Aurelio Sani tenne conferenze in tutta l'Inghilterra allo scopo di raccogliere denaro per la causa italiana, tradusse il libro di Orsini Austrian Dungeons in Italy e si recò a Genova, ufficialmente per diventare corrispondente italiana del Daily News, ma in verità per dedicarsi ai preparativi per la sommossa progettata a Ge­nova da Mazzini. Arrestata, conobbe in carcere il suo futuro marito, Al­berto Mario, garibaldino come Carlo Venturi, il secondo marito di Emilia Ashurst.
Durante la campagna siciliana del 1860 Jessie servi nelle truppe di Garibaldi come infermiera militare; era giunta assieme al marito nell'isola con la spedizione Medici. Nella battaglia del Volturno ella si trovò quat­tordici volte sotto il fuoco mentre portava i feriti fuori dal campo di bat­taglia, agli ordini di Pietro Ripari. La Urban ci dice che nel calore del giorno la signora Mario cercava Garibaldi nelle strade di Santa Maria con un bicchiere d'acqua e dei fichi, che costituivano il suo ristoro per tutto un giorno . *1 Quando Vittorio Emanuele divenne re d'Italia, Jessie si rifiutò di riconoscerlo, proprio come Laura, l'amica della Vittoria di Me-redith.
Fedele, assieme a Emilia Venturi, all'ideale repubblicano, continuò la sua attività di scrittrice, di biografa, di giornalista. Per oltre trent'anni, fino alla sua morte nel 1904, fu corrispondente dall'Italia della Nation americana.2) Jessie era forte, aggressiva e brillante; non c'era nulla che non osasse fare.
Queste due donne, Emilia e Jessie, possono essere annoverate fra le più ferventi discepole di Mazzini, e sembra più che probabile che l'in­contro con esse abbia suggerito all'immaginazione di Mcrcdiih il devoto patriottismo della sua Vittoria. Anche nel particolare della scelta da parte
UBBAN, op. cii., p. 610.
2) Ella scrisse anche articoli politici per il London Daily News, il Ncwcastle Coro­nide, il Nòto York Times, e il New York Evening Posi (tatti negli anni tra il 1850 e il 1860).