Rassegna storica del Risorgimento

BUONARROTI FILIPPO
anno <1962>   pagina <23>
immagine non disponibile

RASSEGNE, DISCUSSIONI E VARIETÀ
FILIPPO BUONARROTI NEL RISORGIMENTO ITALIANO
Ogni bibliografia riguardante Filippo Buonarroti, del quale ricorre que­st'anno il bicentenario della nascita, viene rapidamente superata dal frequente susseguirsi di studi e di notizie sul personaggio in particolare, o sugli avveni­menti e tempi in cui, dal 1789 al 1837, si svolse la sua attività politica. Questa ai inquadra infatti in vicende che suscitano per varie ragioni il moderno interesse: così la congiura degli Eguali o di Babeuf, il diramarsi europeo delle società segre­te, il risveglio democratico dopo il 1830 e i successivi moti rivoluzionari e sociali.
La congiura degli Eguali abbiamo avuto nel 1960 anche il bicentenario della nascita del Babeuf è stata oggetto di numerose trattazioni che natural­mente non possono prescindere dal suo principale collaboratore e storico* Dopo le opere esaminate in una mia rassegna sulla Nuova rivista storica del 1952 e in altra del Talamo su la Rassegna storica del Risorgimento nel 1955, nuove inda­gini e discussioni si sono succedute per merito dei già autorevoli studiosi dell'ar­gomento, come il Dommangct, il Lefebvre, il Bourgin, il Godechot, il Dautry in Francia, il Saitta e il Galante Garrone in Italia. l) A questi si sono aggiunti il Thomson, il Talmon e il Coe in Inghilterra, il Lehning in Olanda, il Volguine in Russia; in America il Bernstein, il Delzell,*) e, pure in America, Elizabeth Eisenstein, che si è cimentata in una intera biografia aggiornata sul Buonarroti con ricca bibliografia.3) Nel Congresso internazionale di Stoccolma una riunione
*) M. DOMMANGET, autore di importanti opere su la congiura di Babeuf e su Sylvain Maréchal, ha ora pubblicato un volume sul Blanqui (v. anche nota 4 a p. 24); gli studi e le opinioni del LEFEBVRE sono richiamati nel numero di Annales Historiques de la Revo­lution Francaise (I960, 1) dedicato all'illustre storico testé scomparso; di J. DAUTRY, nello stesso numero, La conjuration dea Egaux (v. anche nota 3 a p. 24). A. Saitta e A. Galante-Garrone hanno partecipato alle recenti discussioni sull'argomento (v. note seguenti), e oltre i noti studi fondamentali (A. GALANTE GARRONE, Buonarroti e Babeuf, Torino 1948 e A. SAETTA, Filippo Buonarroti, Roma 1951) hanno ancora pubblicato: A. SAITTA, Il robespierrismo di F. Buonarroti e le premesse delVuniià italiana, in Belfagor,
1955, f. 3, pp. 23870 e A. GALANTE GARRONE, I martiri di Pratile, in .Rivista storica ita­liana, 1959, f. 1; F.B.ei convenzionali in esilio, in Movimento Operaio, 1953, pp. 403-463.
2) D. THOMSON, Tlte Babeuf Plot, London 1947; J. L. TALMON, The origin of tota-litarian democraey. Boston, 1951 e London, 1952; R. N. C. COÉ, La theorie moreUienne et la pratique babouvisie, Annales Mistoriques de la Revolution Francaise, 1958, n. 1, pp. 36-64, seguito da un'interessante discussione epistolare tra lo stesso autore, il Dautry e il Saitta; A. LEHNING, BuonarrotVs ideas on communism and dictatorship, in Interna­tional Remie of social hìstory, 1957, f. 2, pp. 266-287; V. P. VOLGUINE (v. nota 5, p. 24); F. DELZELL Italian historical scholarship... 1945-55, in The Journal of Modem History,
1956, XXvTfl, 374-388; S. BERNSTEIN, Buonarroti'S Classic Bistory of Babouvisme, in Science and Society, 1957, XXI, 346-352.
8) The first professional revolutiomst, Filippo Michele Buonarroti, 1761-1837 A biographical Essay by ELIZABETH L. EISENSTEIN, Cambridge, Massachusetts, Harvard University Press, 1959* Particolarmente importante il capitolo bibliografico (pp. 161190); può dirsi tatto il libro una vasta bibliografia, devo si mettono a fronte con diligente chia­rezza contributi e le interpretazioni degli studiosi.