Rassegna storica del Risorgimento

BUONARROTI FILIPPO
anno <1962>   pagina <25>
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Filippo Buonarroti nel Risorgimento italiano 25
un suo notevole contributo. In particolare questo è ampiamente dimostrato dal bel libro del Galante Garrone su Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'800 e dal quarto capitolo della monografia del Saitta, cui si è aggiunto il citato studio del Kuyspers per il Belgio. A questo periodo è dedicata la parte più approfondita della biografia della Eisenstein, data la preparazione dell'autrice, che studiò per la sua tesi di laurea l'evoluzione della tradizione giacobina in Francia.1)
Notizie e scrìtti inediti, analisi e discussioni interpretative, non modificano, però, sostanzialmente, quale ci si presenta nei documenti della congiura, nella sua rielaborata esposizione della dottrina degli Eguali, e in tanta letteratura clic si è accumulata su quella congiura e su quella dottrina ancor prima dei moderni studi, la fisionomia tradizionale del compagno e collaboratore del Babeuf, che consegnò all'avvenire l'ideale ancora immaturo di uno stato etico e comunista da attuarsi gradualmente mediante una dittatura rivoluzionaria. Superstite della Rivoluzione e del suo estremo episodio, non rimase prigioniero, come vuole la Eisenstein, di un momento storico ormai superato, senza avver­tire la realtà contemporanea, 2) ma a questa reagì instancabilmente in nome di sviluppi futuri, o in questa lottò valendosi appunto dei movimenti contempo­ranei: l'opposizione politica, palese o segreta, purebè democratica, ai governi restaurati, e le rivendicazioni d'indipendenza delle nazioni soggette. E ben vero che rimane ancora molto da precisare sulla portata pratica della sua parte­cipazione a tali movimenti, e che la sua mai smentita coerenza e intransigenza ne indebolirono l'efficacia visibile pur restando indiscussa la sua influenza morale in confronto all'azione dei più noti protagonisti, per età e mentalità più conformi ai tempi. Il suo nome resta soprattutto, nella storia europea, legato alla cospirazione degli Eguali e alle sue ripercussioni.
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Senonchè Filippo Buonarroti fa parte di un altro ciclo di avvenimenti e di un'altra tradizione, ove lo si consideri come patriota del Risorgimento italiano. Se qualcuno, infatti, incarnò prima del Mazzini l'ideale romantico dell'eroe perseguitato ed indomito, esempio ai giovani di incrollabile costanza nella fede e nella capacità di sacrificio, questi fu il Vecchio della Montagna, il veterano delle grandi lotte per la libertà, l'occulto motore delle cospirazioni. La sua agiografia, nei dizionari, nelle memorie di patrioti ed esuli,9) nelle prime
J) V. E. EISENSTJBIW, op. cit., pp. 185-186.
2) L'Autrice pare stupirsi che un personaggio rimasto fuori della storia abbia riscosso tanto interesse fra gli studiosi, e, per quel che riguarda gli Italiani, ne attribuisce
l'impulso al partito comunista, desideroso di crearsi un antenato italiano. Il Buonarroti
invece avrebbe importanza in quanto fu il primo rivoluzionario di professione. Y. la recensione di IL DE FELICE in questa Rassegna, I960,1, p. 83.
3) Y. tra gì! altri A. ANDRYÀNE, Mtimoires d'un prisonnier d'Etat au Spielberg, Paris, 1839 e Souvenirs de Genève, Bruxelles, 1839; G. LA CECILIA, Pantheon dai martiri della liber­tà, Torino, 1852, voi. I, p. 301 e Memorie storico politiche dal 1821 al 1876, Roma, 1876-78; A. VANNUCCI, / Martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848,6 edla., Milano, 1878, voi. 1 II con lettera del Cannonieri sul Buonarroti, pp. 149-162; C. Rusconi, Memorie aneddotiche