Rassegna storica del Risorgimento

BUONARROTI FILIPPO
anno <1962>   pagina <38>
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Pia Onnis Rosa
ormai il Paoli si gettava pure dalla parte degli Inglesi e veniva dichiarato dalla Convenzione fuori legge. Così il Buonarroti ritornò a Parigi ai primi di ottobre e vi rimase fino alla fine dell'anno, attendendo alla pubblicazione del già ricordato libretto sulla Corsica e terminando le sue questioni coi deputati avversari. Prima che ripartisse gli fu riconfermata dal ministro dell'Interno la carica di Commissa­rio in Corsica, con la funzione di diffondere nell'Isola i principi di eguaglianza, sorvegliare i malevoli, imprimere energia ai patrioti . I deputati Casablanca e Moltedo il 15 frimaio chiedevano a suo nome l'autorizzazione delle spese per una propaganda in italiano, senza la anale la sua missione sarebbe stata pressoché inutile . Ma nella fondata incertezza che questa missione non potesse più svol­gersi nell'isola già semioccupata dagli Inglesi, i deputati chiedevano analogo incarico per il Buonarroti nel dipartimento delle Alpi Marittime.1) Infatti egli non doveva più rimetter piede in Corsica. Entrato a Tolone quando la città ai arrese alle truppe repubblicane, il 19 dicembre, egli vi rimase agli ordini dei rappresentanti Saliceti e Moltedo, cui si aggiunse Agostino Robespierre, e ritrovò gli amici corsi. Napoleone aveva dato a quell'assedio la prima prova del BUO genio militare e aveva meritato il grado di generale di brigata. Una firma Buonaparte, forse di Giuseppe, si trova sotto una lettera scritta dal Buo­narroti al ministro dell'interno Pare, nella quale egli propone una specie di sac­cheggio dei libri contenuti nelle case confiscate ai ribelli per inviarli in Corsica, dove già i Rappresentanti, a sua richiesta, avevano disposto di far trasportare materiale di stamperia trovato nella città. 2) Intanto egli veniva impiegato nei preparativi di una spedizione marittima per la Corsica, e rimase perciò dap­prima nella stessa Tolone, ribattezzata Port de la Montagne, poi a Marsiglia, Cette e Agde. Questa spedizione non potè effettuarsi. Gli Inglesi tenevano il mare e prevalevano ormai nell'isola, dove soltanto Bastia e Calvi resistettero ancora fino al 22 maggio e al 10 agosto 1794. Il Buonarroti fu infine assegnato all'esercito di terra, nella divisione comandata dal generale Masscna e ne segui l'avanzata, segnalandosi in vari fatti d'arme, finché fu investito dell'autorità di pubblica sicurezza, di polizia e amministrazione nei territori di Oncglia, Lo ano e paesi conquistali al di qua di Montone il 20 germinale (9 aprile 1794). Un successivo decreto di Robespierre e Saliceti del 3 fiorile gli confermava il titolo di Commissario Nazionale.
Anche da Oncglia il Buonarroti contribuì all'invio di aiuti in Corsica, e vi uni un proclama ai patrioti corsi, destinato evidentemente ad essere diffuso
Riportiamo in appendice la lettera dall'originale. V. Appendice III. L'intervento dei Commissari Marsigliesi ribelli a danno del Buonarroti, che personalmente non conoscevano, dimostra che la sua azione in Corsica aveva avuto un'eco nelle provinole meridionali.
DAHP. LÌ Down, in Lea miiaìont de Ph, li. en Corse, in Annoles historiques do la Revolution Franfaise, 1956, pp. 400-407, pubblica un'altra lettore autografa nella quale il Buonarroti, tornato a Parigi, domandava aitai fondi oltre l'indennità e il mensile asse­gnatigli, adduccndo gli incidenti sofferti a Lione e nel resto del viaggio e la perdita del bagaglio, per cui aveva dovuto chiedere un prestito al Saliceti. L'articolo non contiene altro di nuovo sulle missioni del Buonarroti in Corsica.
') Lettera dei deputati Casablanca o Multedo al Comitato di Salute Pubblica, in WEIXL, Ph. Buonarroti, cit., p. 2S0 e MICHEL, App. X.
2) 10 piovoso II (29 gennaio 1794), Parigi, Arch. Noz. AA 56, doss. 1520. A. GALANTE GARRONE, op. ài., pp. 66-67.